Il diniego di rinnovo del permesso di soggiorno nei confronti dello straniero che ha esercitato il diritto al ricongiungimento familiare, pur in presenza di una condanna penale ostativa, non può ritenersi atto vincolato.
Sono annullate le disposizioni del decreto del Ministro dell’interno 8 agosto 2009 limitatamente alla parte in cui disciplina l’attività di segnalazione di situazioni di disagio sociale da parte delle associazioni di osservatori volontari.
In parte infondate ed in parte inammissibili le questioni di legittimità costituzionale della legge della Regione Toscana 9 giugno 2009, n. 29, recante “Norme per l’accoglienza, l’integrazione partecipe e la tutela dei cittadini stranieri”.
Ai fini della valutazione della domanda di protezione internazionale deve accertarsi se un ordine di arresto per propaganda a favore di un’organizzazione terroristica sia riconducibile o meno all’area della legittima espressione del dissenso, garantita dall’art. 10 della CEDU.
In attesa del rilascio della carta di soggiorno ex d.lgs. n. 30 del 2007 la condizione del coniuge extracomunitario del cittadino europeo o italiano resta interamente disciplinata dal T.U. immigrazione secondo il quale il requisito della convivenza effettiva è richiesto per il mantenimento di qualsivoglia permesso.
Il reato di cui all’art. 14, comma 5 ter, del T.U.L.I. può configurarsi anche nell’ipotesi di violazione dell’ordine impartito dal questore per l’esecuzione di un provvedimento di respingimento ai sensi dell’art. 10, comma secondo, lett. a), del medesimo Testo unico.
Contraria all’art. 3 della CEDU la decisione di espellere verso la Libia un richiedente asilo cittadino libico, sussistendo un reale rischio di essere sottoposti a torture o maltrattamenti.