23/10/2006 - Italiana - Costituzionale - Autorità varie
È sollevata questione di legittimità costituzionale dell’art. 3, comma 3, del d.P.R. 394/99, nella parte in cui prevede che, per indisponibilità di personale idoneo alla traduzione, una sintesi del provvedimento di espulsione sia comunicata alla straniero in una delle lingue veicolari. L’incomprensione assoluta, da parte dello straniero, del contenuto dell’atto a lui notificato, pone la norma citata in contrasto con il diritto di difesa garantito dall’art. 24 della Costituzione. Giudice di pace di Palermo, ordinanza n. 832 del 23 ottobre 2006, Giud. Lazzara. A.A. – Prefetto di Pal...
Giudice di pace di Palermo, ordinanza n. 832 del 23 ottobre 2006
16/5/2006 - Italiana - Penale - Cassazione
Non c’è l’obbligo di traduzione nella lingua conosciuta dallo straniero interessato dell’ordinanza del GIP di custodia cautelare in carcere nel caso in cui sia assolutamente irragionevole ritenere che dopo una lunga permanenza in Italia, nel caso di specie almeno cinque anni, l’indagato non abbia appreso la lingua italiana. Tribunale di Bologna, Sezione Riesame, Ordinanza del 16 Maggio 2006. Avverso l'ordinanza del GIP di Rimini, proponeva richiesta di riesame il difensore di G.V., con riserva di motivi. All'udienza domandava l'annullamento dell'ordinanza applicativa del GIP di Rimini...
Tribunale di Bologna, Sezione Riesame, Ordinanza del 16 Maggio 2006
11/5/2006 - Italiana - Penale - Merito
È nulla l’ordinanza che dispone la misura cautelare della detenzione carceraria emessa nei confronti di cittadini albanesi indagati per reati di furto e associazione a delinquere, in quanto non notificata loro in lingua albanese. A nulla rileva la presenza di un interprete di lingua albanese in sede di interrogatorio, dal momento che tale alternativa è considerata valida solo nel caso in cui la mancata conoscenza della lingua italiana da parte dello straniero venga accertata in un momento successivo all’emissione dell’ordinanza che dispone una misura cautelare, in sede di interrogatori...
Tribunale di Bologna, Sezione Riesame, Ordinanza 8-11 maggio 2006
3/3/2006 - Italiana - Penale - Cassazione
Anche l’avviso di conclusione delle indagini preliminari deve essere tradotto nella lingua conosciuta dall’indagato nel caso in cui risulti che egli non comprende la lingua italiana, poiché trattasi di un atto che non solo contiene l’addebito all’imputato, ma consente anche importanti attività partecipative allo stesso. La sua omessa traduzione determina quindi la nullità di ordine generale (ex art. 178, lett. c), c.p.p.) a regime intermedio dell’avviso, nullità che si ripercuote inevitabilmente sulla richiesta di rinvio a giudizio che però è sanata, a norma dell’art. 183, co...
Corte di cassazione, sez. IV, sent. n. 7664 del 3 marzo 2006
24/1/2006 - Italiana - Costituzionale - Autorità varie
È rilevante la questione di legittimità costituzionale dell’art. 3, comma 3, ultimo periodo, del d.P.R. 31 agosto 1999, n. 394, nella parte in cui dispone che i provvedimenti adottati nei confronti dello straniero debbano essere accompagnati da una sintesi del loro contenuto in una lingua comprensibile all’interessato ovvero, ove ciò non sia possibile per indisponibilità di personale idoneo alla traduzione in tale lingua, in una delle lingue francese, inglese o spagnolo, a scelta del destinatario. Tale previsione si pone in contrasto con la garanzia del diritto di difesa previsto dall...
Giudice di pace di Palermo, ordinanza n. 184 del 24 gennaio 2006
23/12/2005 - Italiana - Amministrativo - TAR
È legittimo il provvedimento di diniego di rilascio del permesso di soggiorno per protezione sociale opposto alla cittadina extracomunitaria che non ha completato il programma di inserimento sociale. Inoltre, la mancata traduzione del provvedimento nella lingua madre della ricorrente non costituisce una nullità, bensì mera irregolarità, a maggior ragione quando dai fatti risulti che l’interessata abbia avuto piena conoscenza del contenuto dell’atto. Infine, il pericolo prospettato per la ricorrente a seguito del suo rientro in patria costituiscono una mera allegazione, priva di qualsia...
Tar Piemonte, Sez. II, Sent. n. 4463 del 23 dicembre 2005
16/11/2005 - Italiana - Civile - Cassazione
In tema di espulsione amministrativa dello straniero, il principio per cui l'omessa traduzione del decreto nella lingua nota all'interessato o, ove sia stata data attestazione dell'impossibilità di traduzione, in una delle lingue cosiddette veicolari indicate dall'art. 13 del d.lgs. 25 luglio 1998, n. 286, comporta la nullità del provvedimento di espulsione, salvo che lo straniero conosca la lingua italiana, e che di tale circostanza venga fornita la prova, anche in via presuntiva; nell'affermare, anche in base a presunzioni semplici, che lo straniero conosce la lingua italiana, il giudice d...
Corte di cassazione, sez. I civile, sent. n. 23216 del 16 novembre 2005
9/11/2005 - Italiana - Penale - Cassazione
È legittima la mancata nomina di un interprete da parte del giudice di merito a favore dello straniero che, nel corso dell’attività processuale, dimostri, attraverso colloqui e telefonate, di conoscere e comprendere la lingua italiana. L’applicazione dell’art. 143 c.p.p., che prevede la nomina di un interprete al fine di garantire la comprensione dell’accusa formulata contro l’imputato e di seguire il compimento degli atti processuali, è subordinata all’accertamento dell’ignoranza della lingua italiana da parte di quest’ultimo. Nel caso di specie, quindi, non risulta leso il...
Corte di cassazione, sez. II, sent. n. 40807 del 9 novembre 2005
27/10/2005 - Italiana - Amministrativo - TAR
È illegittimo il provvedimento che nega l’attestazione di disponibilità di quota per beneficiare della conversione del permesso di soggiorno per motivi di studio in quello per lo svolgimento di attività di lavoro autonomo, nella fattispecie “servizi di traduzione”, motivato con la mera indicazione che questo tipo di attività non rientra nell’ambito delle categorie di lavoro autonomo indicate come “liberi professionisti”. Nella nozione di “liberi professionisti” rientrano non soltanto coloro che esercitano professioni per le quali sono istituiti ordini o elenchi, ma tutti co...
Tar Emilia Romagna, Sez. I di Bologna, Sent. n. 1581 del 27 ottobre 2005
4/4/2005 - Italiana - Penale - Cassazione
L’art. 143 cod. proc. pen., nel prevedere che l’imputato, che non conosca la lingua italiana, possa farsi assistere da un interprete che faccia uso di una lingua di cui abbia la comprensione, presuppone un valutazione di merito circa quale lingua sia effettivamente conosciuta dall’imputato, fermo restando un onere di allegazione e di richiesta della parte interessata. Ne consegue che, qualora ad un imputato di origine ucraina, sia stata assicurata la presenza di un interprete in lingua russa fino al momento in cui abbia eccepito la non perfetta conoscenza di quella russa, le valutazioni ...
Corte di cassazione, sez I, sent. n. 12459 del 4 aprile 2005