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Risultati della ricerca per: “Traduzione e legalizzazione degli atti”

Sono state trovate 159 decisioni - pagina Pagina 10 di 16

7/10/2009 - Italiana - Civile - Cassazione
L’obbligo di tradurre il decreto di espulsione viene meno non solo quando lo straniero conosca la lingua italiana, ma anche tutte le volte in cui l’autorità attesti e specifici le ragioni per le quali tale operazione sia impossibile. In tal caso è sufficiente la traduzione in una delle lingue veicolari. Tuttavia, il ricorso dell’A. avverso l’ordinanza con cui il Giudice di Pace ha annullato il provvedimento di espulsione non tradotto in portoghese è inammissibile, poiché la questione della presenza, nella relata di notifica del decreto di espulsione, di una attestazione della A. ne...
Corte di cassazione, sez. I civile, ordinanza n. 21357 del 7 ottobre 2009

4/12/2008 - Italiana - Penale - Cassazione
È respinto il ricorso avverso l’ordinanza che ha disposto la custodia cautelare in carcere dello straniero, imputato di narcotraffico, motivato con riferimento alla traduzione soltanto parziale dello stesso nella lingua conosciuta dallo straniero. Il diritto all’assistenza linguistica, previsto dall’art. 143 c.p.p., richiede che l’ordinanza cautelare sia tradotta nelle parti che riguardano l’indagato alloglotta restando, invece, escluso che la traduzione debba riguardare quelle parti dell’ordinanza relative ad altri indagati. Corte di Cassazione, Sez. III Penale, Sent. n. 45060 de...
Corte di Cassazione, Sez. III Penale, Sent. n. 45060 del 4 dicembre 2008

24/9/2008 - Italiana - Penale - Cassazione
È inammissibile l’impugnazione redatta in lingua straniera relativamente anche ad una soltanto delle parti costitutive elencate nell’art. 581 del c.p.p., in quanto non è possibile individuarla come gravame. Tale principio non limita i diritti alla difesa, all’impugnazione ed alla parità delle parti che non conoscono la lingua italiana, dal momento che esse possono valersi dell’assistenza di un proprio interprete di fiducia, a spese dello Stato in caso di indigenza, e dell’istituto della restituzione in termini, nel caso in cui la ricerca dell’assistente e le operazioni di traduz...
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sent. n. 36541 del 24 settembre 2008

27/5/2008 - Italiana - Civile - Cassazione
È respinto il ricorso avverso la decisione del Giudice di pace che ha negato l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato al cittadino extracomunitario nel procedimento avverso il decreto di espulsione a lui notificato. L’opposizione contro il detto diniego doveva essere esperita, entro venti giorni, al Presidente dell’ufficio giudiziario competente, secondo la procedura relativa agli onorari di avvocato. Non è inoltre ammissibile il motivo di impugnazione relativo alla mancata traduzione del provvedimento de quo nella lingua madre dello straniero. Invero, l’art. 13, comma 7, del d...
Corte di cassazione, sez. I civile, sent. n. 13833 del 27 maggio 2008

21/11/2007 - Italiana - Penale - Cassazione
È inammissibile il ricorso dello straniero, condannato in appello, volto alla riammissione in termini, ex art. 175 c.p.p., per poter impugnare la sentenza pronunciata nei suoi confronti, e basato sulla mancata conoscenza della lingua italiana da parte dell’imputato e sulla mancata traduzione della sentenza in lingua a lui conoscibile. Innanzitutto, l’art. 143 c.p.p. non prevede l’obbligo indiscriminato di traduzione degli atti in lingua comprensibile per lo straniero alloglotta. Inoltre, dagli atti non emergeva conferma della mancata conoscenza della lingua italiana; semmai, poteva dedu...
Corte di cassazione, sez. II, sent. n. 43032 del 21 novembre 2007

6/7/2007 - Italiana - Costituzionale - Corte costituzionale
È dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’art. 102 del D.P.R. 30 Maggio 2002, n. 115, recante Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia, nella parte in cui non prevede, per lo straniero ammesso al patrocinio a spese dello Stato che non conosce la lingua italiana, la possibilità di nominare un proprio interprete, da retribuirsi a carico dell’erario. Ai sensi dell’art. 24 della Costituzione, l’imputato deve infatti poter comprendere, nella lingua da lui conosciuta, il significato degli atti e delle attività processuali, ai fi...
Corte costituzionale, sentenza n. 254 del 6 Luglio 2007

22/3/2007 - Italiana - Civile - Cassazione
È affetto da nullità insanabile il provvedimento di espulsione scritto in una delle lingue veicolari e non nella lingua conosciuta dall’interessato, senza indicazione delle ragioni per cui non è stata possibile la traduzione nella lingua del destinatario. È errato il giudizio di primo grado che ha rigettato il ricorso sulla base della considerazione che lo straniero ricorrente, in quanto entrato clandestinamente nel territorio dello Stato, non potrebbe regolarizzare la propria posizione neanche nella ipotesi in cui il decreto espulsivo risulti affetto da vizio di legittimità. Con tale m...
Corte di cassazione, sez. I civile, sent. n. 6978 del 22 marzo 2007

12/3/2007 - Italiana - Penale - Cassazione
Non può instaurarsi un valido giudizio di convalida dell’arresto del cittadino extracomunitario che sia condotto dinanzi al tribunale per essere sottoposto al giudizio direttissimo non comprendendo alcunché della lingua italiana. Affinché questo giudizio sia legittimo non è sufficiente che lo straniero imputato sia condotto in udienza, ma è necessaria la sua presenza consapevole, possibile solo nel caso in cui alla medesima udienza venga convocato anche un interprete. Tale adempimento incombe sul pubblico ministero. In mancanza di tale requisito essenziale il tribunale non può né conv...
Corte di cassazione, sez. V, sent. n. 10517 del 12 marzo 2007

7/2/2007 - Italiana - Penale - Cassazione
È nulla la sentenza emessa dalla Corte d’appello nei confronti di due imputati stranieri che, non conoscendo la lingua italiana, non hanno compreso il suo contenuto. Agli stessi deve essere inoltre notificata la sentenza di primo grado tradotta in una lingua a loro comprensibile per permettergli di presentare eventualmente ulteriori atti di appello. L’art. 143 c.p.p. deve essere inteso come diritto per lo straniero di ottenere la traduzione di tutti gli atti a lui diretti e a cui partecipa, sia scritti che orali; solo così è garantito pienamente il suo diritto di difesa. Corte di cassaz...
Corte di cassazione, sez. VI, sent. n. 4929 del 7 febbraio 2007

28/11/2006 - Italiana - Penale - Cassazione
Sono respinti i ricorsi tendenti a far dichiarare la nullità della richiesta di proroga delle indagini e della richiesta di rinvio a giudizio in quanto non tradotti in polacco, unica lingua conosciuta dagli imputati. Sciogliendo il contrasto giurisprudenziale formatosi in materia, le S.U. affermano il principio secondo cui tali atti vanno tradotti a pena di nullità, in quanto trattasi di atti nei quali vengono indicati elementi a carico dell’indagato o dell’imputato e che fanno sorgere una necessità di difesa. Tuttavia, si tratta di una nullità sanabile. Nel caso di specie infatti, la ...
Corte di cassazione, Sezioni unite, sent. n. 39298 del 28 novembre 2006