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Risultati della ricerca per: “Asilo/Protezione internazionale e umanitaria/Tratta”

Sono state trovate 1206 decisioni - pagina Pagina 8 di 121

21/7/2023 - Italiana - Civile - Merito
In tema di protezione speciale, ai fini dell’applicazione della disciplina transitoria di cui al decreto-legge n. 20/2023, per “istanze presentate” prima dell’entrata in vigore del d.l. citato devono intendersi non solo quelle già formalizzate e il cui iter valutativo sia già in corso, ma anche quelle per le quali è stato chiesto l’appuntamento, purché tale volontà sia stata espressa in modo chiaro e incontrovertibile. Nel caso di uno straniero che, a mezzo difensore, aveva fatto pervenire nel giugno 2022 alla Questura di Roma-Ufficio immigrazione una PEC contenente la chiara v...
Tribunale di Roma, sez. diritti della persona e immigrazione civile, 21 luglio 2023, R.G. n. 22616/2023

13/7/2023 - Italiana - Civile - Cassazione
Lo straniero trattenuto ai fini dell’espulsione o respingimento ex art. 14 TUI può presentare domanda di protezione avanti al giudice di pace nel corso dell’udienza di convalida del trattenimento e, in tale ipotesi, la domanda deve essere immediatamente trasmessa al questore e registrata nel termine perentorio di sei giorni lavorativi. Dalla domanda di protezione deriva la sospensione dei termini del trattenimento disposto ex art. 14, co. 5 cit., come previsto dall’art. 6, co. 5 d.lgs. n. 142/2015 e l’eventuale successiva convalida adottata ai sensi di tale norma (ossia ai fini dell...
Corte di cassazione, sez. I civile, 13 luglio 2023, n. 20070

11/7/2023 - Europea - Diritti fondamentali - Corte europea dei diritti dell'uomo
La mancata adozione da parte del Ministero dell’interno serbo del regolamento attuativo in materia di rilascio del passaporto ai titolari di protezione internazionale viola l’art. 2 del Protocollo n. 4 alla CEDU che sancisce il diritto di ciascuno alla libera circolazione e a lasciare qualsiasi Paese. La lacuna normativa non può essere giustificata da esigenze di natura tecnica e finanziaria e determina un problema strutturale a cui lo Stato deve rimediare adottando tutte le misure necessarie per adeguare il proprio ordinamento.Corte europea dei diritti dell’uomo, 11 luglio 2023, ric. n...
Corte europea dei diritti dell’uomo, 11 luglio 2023, ric. n. 61365/16, S.E. v. Serbia

6/7/2023 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
In materia di rifiuto dello status di rifugiato al cittadino di un paese terzo condannato con sentenza definitiva per un reato di particolare gravità (art. 14, par. 4, lett. b e par. 5, della direttiva 2011/95/UE) costituisce un «reato di particolare gravità» un reato che, tenuto conto delle sue caratteristiche specifiche, presenta una gravità eccezionale, in quanto rientrante tra quelli che pregiudicano maggiormente l’ordinamento giuridico della comunità interessata. Tale grado di gravità va valutato tenendo conto, in particolare, della pena prevista e della pena inflitta per tale re...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sentenza 6 luglio 2023, causa C-402/22, Staatssecretaris van Justitie en Veiligheid (Reato di particolare gravità)

6/7/2023 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
Nell’ambito della valutazione a cui è chiamata l’autorità nazionale ai fini dell’applicazione del motivo di revoca dello status di rifugiato di cui all’art. 14, par. 4, lett. b), della direttiva 2011/95/UE, l’autorità nazionale competente deve operare un bilanciamento tra tale pericolo per l’interesse fondamentale della comunità dello Stato membro in cui l’interessato si trova e i diritti che devono essere garantiti, conformemente alla direttiva qualifiche, alle persone che soddisfano le condizioni sostanziali per lo status di rifugiato (art. 2, lettera d, dir. cit.). L’aut...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sentenza 6 luglio 2023, causa C-663/21, Bundesamt für Fremdenwesen und Asyl (Rifugiato che ha commesso un reato grave)

6/7/2023 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
L’applicazione della facoltà di revoca dello status di rifugiato prevista dall’art. 14, par. 4, lettera b), direttiva 2011/95/UE è subordinata al soddisfacimento di due condizioni distinte che consistono nel fatto: (i) che l’interessato sia stato condannato con sentenza passata in giudicato per un reato di particolare gravità e, (ii) che sia stato dimostrato che egli costituisce un pericolo per la comunità dello Stato membro in cui si trova. Ne consegue che la sussistenza di tale ultima condizione non può ritenersi dimostrata per il solo fatto che l’interessato sia stato condannat...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sentenza 6 luglio 2023, causa C-8/22, Commissaire général aux réfugiés et aux apatrides (Rifugiato che ha commesso un reato grave)

3/7/2023 - Italiana - Amministrativo - TAR
Ha diritto a rimanere nel sistema di accoglienza il richiedente a cui la Commissione territoriale ha negato la protezione internazionale ma riconosciuto quella per casi speciali, e che abbia tempestivamente proposto ricorso avverso tale diniego. Infatti, il riconoscimento di una diversa forma di protezione, basata su una normativa nazionale che si pone su un piano complementare rispetto alla protezione internazionale, non può di per sé incidere sull’interesse del richiedente ad ottenere una pronuncia definitiva sulla propria richiesta di protezione e a permanere nel sistema di accoglienza ...
TAR Veneto, sez. III, 3 luglio 2023, n. 951

29/6/2023 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
1. L’obbligo di cooperazione previsto dalla direttiva qualifiche (art. 4, par. 1, dir. 2004/83/CE) impone all’autorità accertante di procurarsi, da un lato, informazioni precise e aggiornate su tutti i fatti pertinenti che riguardano la situazione generale esistente nel paese d’origine del richiedente protezione internazionale nonché, dall’altro, una perizia medico-legale sullo stato di salute mentale di quest’ultimo, qualora sussistano indizi di problemi di salute mentale che possono derivare da un evento traumatico avvenuto in tale paese d’origine e il ricorso a tale perizia ri...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sentenza 29 giugno 2023, causa C-756/21, International Protection Appeals Tribunal e a. (Attentat au Pakistan)

22/6/2023 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
La normativa ungherese del 2020 – che condiziona la possibilità di presentare domanda di protezione (per alcuni stranieri o apolidi che già si trovano nel territorio dello Stato o alle frontiere dell’Ungheria) al previo deposito di una dichiarazione d’intenti presso un’ambasciata ungherese sita in un paese terzo [in Serbia o in Ucraina] e al rilascio di un documento di viaggio che consenta loro di entrare nel territorio ungherese – pregiudica in maniera sproporzionata il diritto ad accedere in maniera effettiva e rapida alla procedura di protezione internazionale, con la conseguenz...
Corte di giustizia dell’Unione europea, 22 giugno 2023, causa C-823/21, Commissione/Ungheria (Dichiarazione d’intenti preliminare a una domanda di asilo)

19/6/2023 - Italiana - Amministrativo - TAR
Sono infondati i gravami volti a contestare le comunicazioni con cui, in relazione a due operazioni di salvataggio di migranti in acque libiche attuate da una nave battente bandiera norvegese, le Autorità italiane hanno individuato come luogo di sbarco alcune destinazioni in tesi attorea disagevoli da raggiungere e contrastanti con la normativa internazionale di riferimento. Non si ravvisano, in particolare, difetti di competenza circa l’intervento del Ministero dell’interno nella designazione del porto di sbarco, che appare anzi giustificato dal quadro normativo sia per le valutazioni da...
TAR Lazio, sez. III, 19 giugno 2023, n. 10402