Indice di recerca: Unione europea - Cooperazione giudiziaria penale e civile

Sono state trovate 157 decisioni - Pagina 7 di 16

19/6/2020 - Italiana - Penale - Cassazione
In tema di mandato d’arresto europeo, l’invio della richiesta di acquisizione di documentazione o informazioni integrative allo Stato emittente ex artt. 6 e 16 l. n. 69/2005 deve avvenire con modalità tali da garantirne l’effettiva ricezione da parte dell’autorità giudiziaria straniera – circostanza che la Corte d’appello è tenuta a verificare – non essendo sufficiente l’impiego di mezzi di comunicazione telematica che consentano solo di presumerne la ricezione. [Nella fattispecie censurata dalla Corte, la richiesta è stata inoltrata a un indirizzo di posta elettronica rife...
Corte di cassazione, sez. VI penale, 19 giugno 2020, n. 18711

16/6/2020 - Italiana - Penale - Cassazione
In materia di mandato d’arresto europeo, le assicurazioni fornite dall’autorità competente dello Stato membro che ha emesso il mandato che l’interessato non subirà trattamenti inumani o degradanti in caso di consegna fanno si che l’autorità giudiziaria dello Stato di esecuzione possa rifiutare di dar corso al mandato solo se, in base a elementi precisi, riscontri comunque il pericolo che le condizioni detentive nello Stato emittente siano contrarie all’art. 4 della Carta dei diritti fondamentali. Corte di cassazione, sez. VI penale, 16 giugno 2020, n. 18352 (n. 363) SENTENZA sul r...
Corte di cassazione, sez. VI penale, 16 giugno 2020, n. 18352

26/5/2020 - Italiana - Penale - Cassazione
Ai fini del rifiuto dell’esecuzione del mandato d’arresto europeo in ragione della sussistenza di un fondato pericolo che l’individuo oggetto del MAE, qualora consegnato, sia sottoposto ad un procedimento in violazione del diritto ad un equo processo, l’interessato deve allegare circostanze specifiche e concrete che possano giustificare anche il mero sospetto del carattere non equo del procedimento, non essendo per contro sufficiente la mera denuncia di carenze sistemiche nello Stato membro UE emittente. [Nel caso di specie, l’entrata in vigore nello Stato membro emittente (Polonia),...
Corte di cassazione, sez. VI penale, 26 maggio 2020, n. 15924

15/5/2020 - Italiana - Penale - Cassazione
In tema di mandato d’arresto europeo, il rifiuto della consegna con disposizione dell’esecuzione in Italia della pena inflitta al cittadino italiano o al cittadino UE ivi residente o dimorante (art. 18 bis, lett. c), l. 69/2005) esige il formale riconoscimento della condanna pronunciata dallo Stato di emissione del MAE (d.lgs 161/2010) anche allo scopo di verificare la compatibilità della pena irrogata con la legislazione italiana. Ai fini di tale riconoscimento, il consenso dell’individuo oggetto del MAE il quale abbia invocato il suddetto motivo di rifiuto si presume, senza che ciò n...
Corte di cassazione, sez. VI penale, 15 maggio 2020, n. 15245

19/3/2020 - Italiana - Costituzionale - Autorità varie
In materia di mandato d’arresto europeo, è rimessa alla Consulta, in quanto rilevante e non manifestamente infondata, la questione di legittimità costituzionale dell’art. 18 bis l. 69/2005 (come introdotto dall’art. 6, co. 5, lett. b, l. 177/2019) in riferimento agli artt. 3, 11, 27 comma 3, e 117 comma 1, Cost., nella parte in cui non prevedendo il rifiuto facoltativo della consegna del cittadino di uno Stato non membro dell’Unione europea, che legittimamente ed effettivamente abbia residenza o dimora nel territorio italiano, si pone in contrasto con il diritto fondamentale al rispe...
Corte di cassazione, sez. VI penale, 19 marzo 2020, n. 10371

4/2/2020 - Italiana - Penale - Cassazione
Quando oggetto del mandato d’arresto europeo è un cittadino di un altro Stato membro dell’Unione che invochi il rifiuto della consegna ai sensi dell’art. 18-bis, co. 1, lett. c), l. 69/2005, allegando documenti inidonei a provare il suo stabile “radicamento” in Italia, la Corte d’appello, è tenuta a verificare se detto radicamento abbia una consistenza tale da giustificare il rifiuto della consegna allo Stato emittente, in deroga agli obblighi di collaborazione e cooperazione giudiziaria esistenti nell'ambito dell’Unione europea. Corte di cassazione, sez. VI penale, 4 febbraio ...
Corte di cassazione, sez. VI penale, 4 febbraio 2020, n. 4534

9/1/2020 - Italiana - Civile - Cassazione
Il provvedimento espulsivo adottato ex art. 13, co. 2, lett. b), TUI presuppone la volontarietà, da parte dell’interessato, di trattenersi in Italia senza richiedere il titolo di soggiorno entro il termine prescritto. È pertanto illegittima l’espulsione disposta nello stesso giorno dell’avvenuta scarcerazione dello straniero che si trova sul territorio dello Stato in quanto oggetto di un mandato d’arresto europeo.Corte di cassazione, sez. I civile, 9 gennaio 2020, n. 270 (n. 352) ORDINANZA sul ricorso 19849/2017 proposto da: -OMISSIS-, domiciliato in Roma, piazza Cavour, presso la Ca...
Corte di cassazione, sez. I civile, 9 gennaio 2020, n. 270

12/12/2019 - Italiana - Penale - Cassazione
Il tempo trascorso in detenzione all’estero per un reato rispetto al quale non ha proceduto l’autorità italiana non può essere computato nel tempo di espiazione del titolo emesso in Italia. Va pertanto rigettato il ricorso volto a ottenere lo scomputo del periodo di detenzione a fini estradizionali durante il quale l’interessato era ristretto in Germania anche per un titolo emesso dall'autorità tedesca in relazione a un fatto diverso da quello per cui è intervenuta condanna in Italia. Corte di cassazione, sez. I penale, 12 dicembre 2019, n. 50376 SENTENZA sul ricorso proposto da: -OM...
Corte di cassazione, sez. I penale, 12 dicembre 2019, n. 50376

12/12/2019 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
In caso di MAE emesso ai fini dell’esecuzione della pena, il rispetto dei requisiti inerenti alla tutela giurisdizionale effettiva di cui deve beneficiare la persona oggetto del MAE è assicurato dalla decisione nazionale che ha inflitto la condanna. Ne consegue che la decisione quadro 2002/584/GAI non osta ad una disciplina nazionale in forza della quale competente ad emettere il MAE c.d. esecutivo è un’autorità che non è essa stessa un organo giurisdizionale e che non prevede avverso la decisione di detta autorità l’esistenza di un ricorso distinto. [Nella fattispecie, la normativa...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. I, sentenza 12 dicembre 2019 nella causa C- 627/19, Openbaar Ministerie (Procureur du Roi de Bruxelles)

12/12/2019 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
In materia di MAE, la nozione di “autorità emittente” (art. 6, par.1, decisione quadro 2002/584/GAI) comprende i magistrati della procura di uno Stato membro incaricati dell’esercizio dell’azione pubblica e posti sotto il controllo gerarchico di un superiore se il loro status ne garantisce l’indipendenza, segnatamente dal potere esecutivo, nell’ambito del procedimento di emissione del MAE.I requisiti inerenti alla tutela giurisdizionale effettiva di cui deve beneficiare l’individuo oggetto del MAE sono soddisfatti qualora il diritto nazionale dello Stato emittente preveda che le...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. I, sentenza 12 dicembre 2019 nelle cause riunite C-566/19 PPU e C-626/19 PPU