16/7/2015 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
L’art. 3, lettere c) e d), del regolamento (CE) n. 4/2009, relativo alla competenza, alla legge applicabile, al riconoscimento e all’esecuzione delle decisioni e alla cooperazione in materia di obbligazioni alimentari, dev’essere interpretato nel senso che, qualora un giudice di uno Stato membro sia investito di un’azione relativa alla separazione o allo scioglimento del vincolo coniugale tra i genitori di un figlio minore e un giudice di un altro Stato membro sia chiamato a pronunciarsi su un’azione per responsabilità genitoriale riguardante detto figlio, una domanda relativa a unâ...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. III, C 184/14, sent. del 16 luglio 2015
16/7/2015 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
Poiché il diritto di soggiorno nello Stato membro ospitante dei cittadini di paesi terzi, familiari di un cittadino dell’Unione non è autonomo bensì derivato dall’esercizio della libertà di circolazione, la partenza del cittadino dell’Unione comporta la perdita del diritto di soggiorno del coniuge cittadino di un paese terzo, salvo le espresse eccezioni previste dalla direttiva 2004/38 in caso di divorzio, di annullamento del matrimonio o di scioglimento dell’unione registrata che, a determinate condizioni, consentono il mantenimento del diritto di soggiorno del coniuge straniero. ...
Corte di giustizia dell’Unione europea, grande sez., C 218/14, sent. del 16 luglio 2015
13/7/2015 - Italiana - Amministrativo - TAR
È rigettato il ricorso avverso il diniego di rilascio di pds per lavoro subordinato, in quanto lo straniero era già stato destinatario di un provvedimento di espulsione adottato in conseguenza del mancato accoglimento di una proposta istanza di rilascio di pds per motivi di famiglia; ciò a causa del mancato rispetto del requisito della convivenza con il coniuge italiano richiesto dalla lett. c) del co. 2 dell’art. 19 TUI. Infatti, il legislatore italiano ha espressamente previsto il requisito della convivenza, proprio al fine di evitare che il matrimonio con cittadini (o, come nel caso di...
Tar Sicilia, Catania, sez. IV, sent. n. 1941 del 13 luglio 2015
21/5/2015 - Italiana - Amministrativo - TAR
Fermo restando che la trascrizione di un matrimonio contratto all’estero da due soggetti del medesimo sesso non è conforme al nostro ordinamento, è illegittimo il decreto prefettizio che ha rimosso una trascrizione di un matrimonio contratto all’estero tra omosessuali. Infatti, l’art. 95 del d.p.r. 396/2000 (Regolamento per la revisione e la semplificazione dell'ordinamento dello stato civile) prevede, per la modifica degli atti di stato civile, compresa la cancellazione di un atto indebitamente registrato, il ricorso al tribunale ordinario. Quindi, una trascrizione nel Registro degli ...
Tar Friuli Venezia Giulia, sez. I, sent. n. 228 del 21 maggio 2015
3/4/2015 - Italiana - Civile - Merito
Ha diritto alla cittadinanza italiana la straniera, di origini russe, sposata con cittadino italiano deceduto prima dell’emanazione del provvedimento di rigetto, ma dopo lo spirare del termine di legge entro cui la p.a. avrebbe dovuto pronunciarsi. Infatti, qualora lo straniero chieda la cittadinanza impugnando il tardivo provvedimento negativo deve farsi riferimento alla situazione esistente al termine entro cui la p.a. era tenuta a dare esito al procedimento per verificare la sussistenza dei requisiti positivi (o l’assenza di quelli ostativi) per l’acquisto della cittadinanza juris com...
Tribunale di Firenze, sez. I civile, sent. n. 1138 del 3 aprile 2015
13/3/2015 - Italiana - Civile - Merito
Deve essere trascritto il matrimonio contratto in Francia da 2 cittadine francesi (di cui una anche cittadina italiana iure sanguinis), le quali si sono trasferite in Italia per ragioni lavorative. Infatti, riconosciuto che il genere della coppia dei coniugi stranieri non costituisce limite di ordine pubblico (nazionale ed internazionale) e che ad ogni Stato Ue compete convenzionalmente la riserva di legge in ordine alle forme di unione delle coppie omosessuali, la trascrizione del matrimonio di coniugi stranieri residenti in Italia non può incontrare alcun limite, opponibile dallo Stato di r...
Corte di appello di Napoli, sez. persone e famiglia, sent. del 13 marzo 2015
26/1/2015 - Italiana - Civile - Cassazione
È illegittimo impedire alla cittadina italiana l’uso del cognome del marito, cittadino di altro Stato membro, anche dopo il divorzio. In tal caso, infatti, si determinerebbe una situazione di diversità di cognomi tale da generare per gli interessati seri inconvenienti di ordine tanto professionale quanto privato, derivanti, in particolare, dalle difficoltà di fruire, in uno Stato membro di cui hanno la cittadinanza, degli effetti giuridici di atti o di documenti redatti con il cognome riconosciuto nell'altro Stato membro. Corte di cassazione, sez. VI-1 civile, ord. n. 1388 del 26 gennaio ...
Corte di cassazione, sez. VI-1 civile, ord. n. 1388 del 26 gennaio 2015
24/2/2014 - Italiana - Civile - Merito
Va accolta la domanda di dichiarazione di paternità naturale presentata dalla straniera, madre di figlia minore, nei confronti del cittadino marocchino. Infatti, a seguito dell'entrata in vigore del d.lgs. 154/2013, non vi è alcun dubbio circa l'applicazione della legge italiana per quel che riguarda i rapporti di filiazione. È stato infatti riformato il contenuto dell'art 35, l. n. 218/1995, relativo al riconoscimento di figlio naturale, prevedendosi ora che le condizioni per il riconoscimento del figlio sono regolate dalla legge nazionale del figlio al momento della nascita, o se più fav...
Tribunale per i minorenni di Milano, sent. del 24 febbraio 2014
22/11/2013 - Italiana - Costituzionale - Corte costituzionale
È dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’art. 28, co. 7, della legge 4 maggio 1983, n. 184, come sostituito dall’art. 177, co. 2, del d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196, nella parte in cui non prevede – attraverso un procedimento, stabilito dalla legge, che assicuri la massima riservatezza – la possibilità per il giudice di interpellare la madre – che abbia dichiarato di non voler essere nominata ai sensi dell’art. 30, comma 1, del d.P.R. 3 novembre 2000, n. 396 – su richiesta del figlio, ai fini di una eventuale revoca di tale dichiarazione. Infatti, la irreversibilità ...
Corte costituzionale, sent. n. 278 del 22 novembre 2013
18/4/2013 - Italiana - Civile - Cassazione
Nella delibazione della sentenza straniera che definisce le questioni economico patrimoniali del divorzio, la valutazione di compatibilità non deve svolgersi sul rapporto giuridico dedotto ed esaminato dal giudice straniero, ma sugli effetti che quella decisione può determinare nell'ordinamento italiano, al fine di verificare se la produzione di tali effetti (nella specie l'acquisto della titolarità del diritto di proprietà su beni immobili conseguente alla regolamentazione dei rapporti patrimoniali tra coniugi dopo il divorzio) determini una violazione del complesso dei principi cardine d...
Corte di cassazione, sez. I civile, sent. n. 9483 del 22 gennaio – 18 aprile 2013