Indice di recerca: Unione europea - Libera circolazione delle persone, protezione internazionale, immigrazione

Sono state trovate 444 decisioni - Pagina 17 di 45

26/7/2019 - Italiana - Civile - Merito
Tenuto conto dell’obbligo di applicazione diretta delle direttive autoesecutive, indipendentemente dal recepimento da parte dello Stato nell'ordinamento interno, il Giudice di merito riconosce la natura discriminatoria del diniego della concessione dell’assegno di maternità di cui all’art. 74 d.lgs. 151/01 così come formulato. Lo Stato italiano, infatti, ha recepito la direttiva 2011/98/UE con il d.lgs. 40/2014, ma non ha trasposto il dettato dell’art. 12 in essa contenuto, che garantisce ai cittadini extra-UE ammessi in uno Stato membro con un permesso di soggiorno non per motivi di...
Tribunale di Perugia, sez. lavoro, ordinanza del 26 luglio 2019

13/6/2019 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
La normativa di natura privatistica di una federazione sportiva nazionale che disciplina l’accesso alle competizioni sportive, in particolare nel campo dell’atletica a livello amatoriale nella categoria senior, non può escludere la partecipazione ai campionati nazionali dei cittadini appartenenti ad altri Stati membri in quanto è soggetta anch’essa al rispetto delle libertà fondamentali e del divieto di discriminazione in base alla cittadinanza, previste agli articoli 18 e 21 del TFUE. Una tale restrizione alla libertà di circolazione dei cittadini dell’Unione può essere giustifi...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. III, sentenza del 13 giugno 2019 nella causa C 22/18

6/6/2019 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
L’articolo 87, paragrafo 8, del regolamento (CE) n. 883/2004 modificato dal regolamento(CE) n. 988/2009, relativo al coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale, deve essere interpretato nel senso che ad una persona che, alla data di applicazione del regolamento n. 883/2004, esercitasse un’attività subordinata in uno Stato membro e un’attività autonoma in un altro Stato membro, simultaneamente assoggettata alle legislazioni applicabili in materia di sicurezza sociale di tali due Stati membri, si applica la legislazione di un solo Stato membro, senza che sia stata presentata previa...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. VI, sentenza del 6 giugno 2019 nella causa C-33/18

21/5/2019 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
La legislazione ungherese sui terreni agricoli del 1994, nonché la successiva del 2013 relativa alle misure transitorie e la legge sul registro fondiario, avendo soppresso ex lege i diritti di usufrutto su terreni agricoli e forestali situati in Ungheria direttamente o indirettamente detenuti da cittadini di altri Stati membri, è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in forza del combinato disposto dell’articolo 63 TFUE e dell’articolo 17 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.Corte di giustizia dell’Unione europea, Grande sezione, sentenza del 21 maggio 201...
Corte di giustizia dell’Unione europea, Grande sezione, sentenza del 21 maggio 2019 nella causa C 235/17

20/5/2019 - Italiana - Civile - Cassazione
Ai fini del rilascio della carta di soggiorno al coniuge del cittadino europeo, ai sensi del d.lgs. 30/2007, il legislatore ha individuato tra i presupposti l’esistenza di un effettivo legame familiare ed attribuisce alla convivenza il valore di elemento rappresentativo di un simile rapporto, o meglio ritiene che l’assenza di alcuna convivenza disveli il carattere abusivo del vincolo matrimoniale contratto.Corte di cassazione, sez. I, 20 maggio 2019, n. 13562(n. 337) ORDINANZA sul ricorso n. xxx/2018 proposto da: L. A., domiciliato in Roma, P.zza Cavour, presso la Cancelleria Civile della ...
Corte di cassazione, sez. I, 20 maggio 2019, n. 13562

14/5/2019 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
L’articolo 14 della direttiva 2011/95 stabilisce i casi di revoca, cessazione o rifiuto del rinnovo dello status di rifugiato e, specificamente, ai paragrafi 4 e 5, prevede la possibilità di respingimento o espulsione quando vi sono fondati motivi per ritenere che la persona in que­stione costituisca un pericolo per la sicurezza dello Stato membro in cui si trova o, essendo stata condannata con sen­tenza passata in giudicato per un reato di particolare gravità, costituisce un pericolo per la comunità dello Stato membro. La norma è coerente con la Convenzione di Ginevra, secondo la qual...
Corte di giustizia dell’Unione europea, Grande sezione, sentenza del 14 maggio 2019, nelle cause riunite C 391/16, C 77/17 e C 78/17

18/4/2019 - Italiana - Civile - Cassazione
Il rinnovo del titolo di soggiorno per motivi familiari in favore di un cittadino extra-UE, coniuge di un cittadino italiano, non richiede né il requisito oggettivo della convivenza tra il cittadino italiano e il richiedente – salve le conseguenze dell’accertamento di un matrimonio fittizio o di convenienza, ai sensi dell’art. 35 della direttiva 2004/38/CE del 29 aprile 2004 e, dunque, dell’art. 30 comma 1 bis del TUI – né quello del pregresso regolare soggiorno del richiedente.Corte di cassazione, sez. I, 18 aprile 2019, n. 10925(n. 335) SENTENZA sul ricorso XXX/2018 proposto da:...
Corte di cassazione, sez. I, 18 aprile 2019, n. 10925

2/4/2019 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
Il regolamento Dublino III, che stabilisce i criteri e i meccanismi di determinazione dello Stato membro competente per l’esame di una domanda di protezione internazionale presentata in uno degli Stati membri da un cittadino di un paese terzo o da un apolide, deve essere interpretato nel senso che un cittadino di un paese terzo, che abbia presentato una domanda di protezione internazionale in un primo Stato membro, abbia poi lasciato tale Stato membro e abbia successivamente presentato una nuova domanda di protezione internazionale in un secondo Stato membro, non può, in linea di principio,...
Corte di giustizia dell’Unione europa, Grande sezione, sentenza 2 aprile 2019, cause riunite C‑582/17 e C‑583/17

19/3/2019 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
1. Gli Stati membri possono prevedere l’applicazione della norma nazionale che traspone il motivo di inammissibilità delle domande di protezione di cui all’art. 33, par. 2, lett. a) dir. 2013/32 (c.d. direttiva procedure) anche a domande non ancora decise in via definitiva introdotte prima del 20 luglio 2015 e dell’entrata in vigore di tale norma nazionale (cfr. art. 52, co. 1, dir. cit.) purché sia garantita la certezza del diritto e l’uguaglianza dinanzi alla legge. Tale applicazione non è consentita per le domande introdotte prima dell’entrata in vigore della direttiva procedur...
Corte di giustizia dell’Unione europea (GS), 19 marzo 2019, cause riunite C-297/17, C-318/17, C-319/17 e C-438/17, Ibrahim e a.

19/3/2019 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
1) L’articolo 29, paragrafo 2, seconda frase, del regolamento (UE) n. 604/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giungo 2013, che stabilisce i criteri e i meccanismi di determinazione dello Stato membro competente per l’esame di una domanda di protezione internazionale presentata in uno degli Stati membri da un cittadino di un paese terzo o da un apolide, deve essere interpretato nel senso che un richiedente «[è] fuggito», ai sensi di tale disposizione, allorché si sottragga deliberatamente alle autorità nazionali competenti per l’esecuzione del trasferimento, al fine d...
Corte di giustizia dell’Unione europea, Grande sezione, sentenza 19 marzo 2019, causa C-163/17