Gli Stranieri

(cessata con il n. 3/2012)

1994/2012, diciotto anni di documentazione giuridica della prima rivista italiana interdisciplinare sull’immigrazione. Oltre 500 gli articoli pubblicati, tutti disponibili nell’area riservata di questo sito.

La legge 28 febbraio 1990, n. 39, di conversione del decreto legge 30 dicembre 1989, n. 416, (c.d. Martelli), pur avendo avuto il merito di superare la visione esclusivamente securitaria della questione stranieri, all’epoca ancora gestita con gli strumenti del Testo unico di pubblica sicurezza, aveva mostrato già in fase di prima applicazione numerose lacune tra le quali – probabilmente le più vistose – una incompleta disciplina delle condizioni di soggiorno, l’assenza delle misure per l’integrazione e l’inadeguatezza delle norme per il contrasto dell’immigrazione clandestina.
A quest’ultima si era tentato di rimediare con tre decreti legge varati a cavallo tra la X e l’XI legislatura tra febbraio e luglio del 1992 (nn. 193, 272 e 323) e nell’aprile del 1993 (n. 107), recanti ora la previsione dell’accompagnamento immediato alla frontiera ora l’arresto degli stranieri in stato di clandestinità, ma tutti non convertiti; poi, nel giugno dello stesso anno, con decreto legge n. 187, convertito con legge n. 296, concernente l’espulsione giudiziaria nei confronti di condannati o imputati a loro richiesta e l’introduzione dei reati di distruzione del passaporto e di “mancata collaborazione” ai fini del rilascio del documento di espatrio.
Invece, per gli aspetti relativi alla gestione dei permessi di soggiorno, all’assenza di una puntuale regolamentazione aveva sopperito il costante e massiccio ricorso alle circolari ministeriali, in particolare del Sevizio stranieri, al tempo incardinato nella Direzione centrale per gli affari generali del Dipartimento della pubblica sicurezza.
Attività encomiabile quella del Viminale, come quella degli omologhi servizi del Ministero degli affari esteri e del Ministero del lavoro e della previdenza sociale, ma spesso travalicante il limite giuridico della mera interpretazione dei testi legislativi e di contributo alla risoluzione di aspetti pratici in quanto, in assenza di fonti primarie, di fatto e per necessità le circolari ne assumevano il rango, con imposizione di regole, obblighi e talvolta anche sanzioni.
Condizione dunque difficile per gli amministrati (i cittadini stranieri) ma anche per gli stessi amministratori (in particolare gli uffici stranieri delle questure) non sempre in grado di operare secondo “circolare” ed al tempo stesso nel rispetto dei limiti imposti dalla Costituzione, dalle convenzioni internazionali e dagli orientamenti della giurisprudenza. Situazione resa tanto più complessa dal disorientamento generale della classe politica investita tra il 1992 ed il 1994 dalle inchieste di “Mani pulite” e dal rapido avvicendarsi di quattro Governi, da Andreotti ad Amato, da Ciampi a Berlusconi.

In questo contesto, nella primavera del 1994 nasce il progetto editoriale “Gli Stranieri - Rassegna di studi, giurisprudenza e legislazione”, periodico quadrimestrale, con l’obiettivo di garantire a tutti gli operatori del diritto un puntuale aggiornamento della evoluzione normativa e, soprattutto, di fornire un quadro delle convenzioni internazionali ed in particolare della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e della relativa giurisprudenza della Corte, all’epoca pressoché sconosciuta all’interno delle amministrazioni e non solo.
L’iniziativa editoriale, mossa anche dall’ambizione di contribuire alla individuazione di nuove soluzioni legislative più coerenti con le esigenze imposte da un fenomeno oramai solo in crescita, è del tutto privata (editore Union Printing di Viterbo) e si avvale di un comitato di redazione inizialmente composto da funzionari della pubblica amministrazione e magistrati, uniti da vincoli di colleganza, amicizia, interesse per la materia e dalla convinzione di partecipare ad un progetto culturale libero e fondamentalmente utile: Umberto de Augustinis e Giacomo Fumu, magistrati; Giorgio Baroncelli, ministro plenipotenziario del MAE, Massimo De Pascalis, direttore penitenziario; Enzo Bilardo, ispettore del lavoro; Maria Letizia Tomaselli, Salvatore La Fata e Raffaele Miele, funzionari della Polizia di Stato.
Certamente gli obiettivi sono ambiziosi” si legge nella presentazione della Rivista “perché la materia oggetto della ricerca non è inquadrabile in una branca giuridica ben definita ma è la risultante di una complessa opera di estrapolazione interdisciplinare il cui denominatore comune è individuato nella specifica condizione di “estraneità” o “di non appartenenza all’ordinamento dello Stato” in cui versa il cittadino straniero. Inoltre l’ampiezza dei temi trattati può suscitare qualche perplessità in ordine ad una apparente disarmonia della materia ma, a ben riflettere, una visione del trattamento riservato allo straniero faciliterà la comprensione dei singoli problemi che ogni operatore del diritto affronta nella specificità delle proprie competenze”.

A cogliere l’importanza del progetto è il capo della Polizia Vincenzo Parisi, peraltro profondo conoscitore della materia ed autore di alcune pubblicazioni sulla condizione dello straniero, che scrive sul primo fascicolo:
Le prospettive epocali dischiuse dalle dinamiche planetarie catalizzano la sensibilità di quanti attivi nel sociale, colgono i fermenti correlati, per un verso, alla emergente realtà europea e, per altro verso, all’attenzione dei tantissimi che, fuori della Comunità, guardano ad essa con interesse, considerazione, attrazione crescenti. Il nostro Paese, in particolare, registra, al di là della massa di stranieri mossi da motivi turistici, altri consistenti flussi migratori, che riguardano presenze con motivazioni diverse, tutte degne d’attenzione perché significative delle positività che, oltre i confini nazionali, sono riconosciute all’Italia, soprattutto in termini di democrazia e di libertà.
Le problematiche promananti dall’immigrazione e dalla presenza sul territorio di stranieri provenienti da Paesi e culture diversissimi, lungi dal poter essere ricondotte ad un approccio esclusivamente di polizia, esprimono quindi la complessità di un mondo composito, dove linee interagenti, costituite da spinte e controspinte, convivono e premono per un riconoscimento che, molte volte, supera il mero dato economico nella ricerca, talvolta struggente, della propria umanità.
È proprio su tale radicato convincimento che riposa il favore col quale guardo al qualificato progetto editoriale in argomento, più che mai idoneo - nel concorso di tante, diversificate professionalità - a dischiudere spazi di riflessione il più possibile ampi, che coinvolgano, su tematica così delicata, il contributo delle varie realtà istituzionali, sociali, del volontariato. Sono certo che la Rivista saprà affermarsi quale momento di riflessione e di compendio per gli “addetti ai lavori” e, al contempo, quale agile strumento per la consultazione dei profili sia normativi sia giurisprudenziali afferenti alla specifica disciplina, in una prospettiva di approfondimento teorico ed applicativo, volto a superare ogni vacuo pregiudizio.
Al Direttore, al Comitato Scientifico, ai redattori, a tutti i collaboratori della Rivista "Gli stranieri", giunga il mio personale, sentito augurio di buon lavoro
”.

Da subito la Rivista entra nelle questure, negli studi legali, nei tribunali e nelle biblioteche, e contribuisce fattivamente alla circolazione dell’informazione giuridica interdisciplinare, con particolare attenzione all’ambito comunitario/internazionale. Infatti, sui primi tredici articoli del 1994, ben cinque appartengono a quest’area: Espulsione di cittadini dell’Unione europea al termine di una pena, di Daniele Rampazzo; Sulla reciprocità, di Antonio Caruso; Libera circolazione delle persone e diritto di stabilimento nell’Ue, dalla undicesima relazione annuale della Commissione al Parlamento europeo sul controllo dell’applicazione del diritto comunitario 1993; La libera circolazione delle persone, di Serenella Bellucci; America nazione di immigrati, di Benedict J. Ferro.

Non solo gli approfondimenti e la rassegna della legislazione e della giurisprudenza: in ogni fascicolo l’editoriale riassume i principali fatti del quadrimestre, spesso accompagnati da riflessioni, anche critiche, per offrire al lettore spunti di riflessione sugli orientamenti politici, dell’evoluzione legislativa a livello nazionale ed europeo, delle prassi amministrative : un vero e proprio percorso storico che a distanza di tanti anni costituisce un punto di riferimento essenziale per chi desidera approfondire l’evoluzione delle politiche e della normativa sulla condizione giuridica dello straniero e sull’immigrazione.

Per richiamare l’attenzione degli operatori giuridici sulla rilevanza delle politiche europee, all’epoca governate dal meccanismo della cooperazione intergovernativa, nel settembre 1995 la Rivista organizza per conto dell’Ufficio italiano del Parlamento europeo il convegno Libera circolazione delle persone e tutela della sicurezza nei Paesi dell’Unione europea: problemi e prospettive in vista della Conferenza intergovernativa del 1996, individuando nel binomio “circolazione-sicurezza” il momento nodale per una analisi delle problematiche attuali e delle prospettive future della cooperazione europea in materia di affari interni e giustizia (il terzo pilastro). Dai contributi dei relatori (tra i quali il prof. Luigi Ferraro Bravo, all’epoca giudice della Corte internazionale di giustizia, il prefetto Vincenzo Grimaldi, Commissario straordinario del Governo per l’Immigrazione dai Paesi extracomunitari ed il compianto mons. Luigi di Liegro, fondatore della Caritas), pubblicati in un supplemento della Rivista, l’auspicio di una comunitarizzazione della materia come un traguardo utile, se non indispensabile, per ricomporre un quadro politico e normativo in quel momento fortemente deficitario.

A partire dal 1996 e per i sei anni successivi la Rivista stringe una proficua collaborazione con l’Unione dei Consoli Onorari in Italia, ed in particolare con il segretario nazionale avv. Adriano Aureli, che si concretizza nella pubblicazione di numerosi articoli particolarmente utili a far conoscere il ruolo e gli orientamenti di questa importante ed attiva componente nell’ambito dell’assistenza allo straniero in Italia. Il primo contributo è di Maria Novella Berti su Le immunità giurisdizionali dei Consoli e, a seguire, per citarne solo alcuni: L’Unione dei Consoli Onorari in Italia ed il suo ruolo per una sempre più adeguata assistenza dello “straniero”; Prime riflessioni “consolari” sulla nuova legge sugli stranieri; La questione immigrazione; L’informazione ai consolati esteri prevista dall’art. 2 co. 7 del testo unico sull’immigrazione.

Il 1998 è l’anno in cui il Parlamento finalmente riesce a dotare il Paese di una legge organica in materia di immigrazione e la Rivista coglie tutta l’importanza del momento operando alcune scelte strategiche. In primo luogo il Comitato scientifico è ampliato ed arricchito con nuovi membri che ne accentuano il carattere interdisciplinare: Riccardo Compagnucci e Vanna Palumbo dell’Amministrazione civile dell’interno; Bruno Nascimbene e Augusto Sinagra docenti universitari; Sané Secundi della Commissione europea; Giovanni Pinto e Silvana Siracusano della Polizia di Stato; Vaifra Palanca esperto del Ministro per la solidarietà sociale; Luigi Pelliccia del Ministero del lavoro; Giuseppe Severini magistrato.

Allo stesso tempo la Rivista pubblica i suoi primi due Quaderni: La nuova legislazione sugli stranieri, di Raffaele Miele, Vaifra Palanca, Vanna Palumbo e Maria Letizia Tomaselli e I limiti derivanti dal diritto internazionale all’espulsione dello straniero di Chiara Favilli. Il primo volume esce a pochi giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge 6 marzo 1998, n. 40, ed è il primo testo di commento della legge Turco/Napolitano. Il secondo volume è l’esito tangibile del concorso bandito dalla Rivista con la collaborazione della rappresentanza in Italia della Commissione europea diretto a premiare una tesi di laurea in materia di immigrazione, asilo, cittadinanza e circolazione delle persone nell’Ue.

Il 1998 è anche l’anno della definitiva affermazione del periodico come strumento di analisi del fenomeno migratorio a tutto campo, anche per meglio corrispondere alle scelte del Legislatore che per la prima volta definisce un quadro normativo in tema di integrazione. Ciò grazie alle due prestigiose collaborazioni fornite dal Censis e dall’Istat che accreditano ulteriormente il periodico con articoli, ricerche e dati statistici, tra i quali, per citarne alcuni: Anna Italia (Censis), con Immigrazione in una terra di passaggio, Immigrati: minaccia o risorsa, Quanti sono gli stranieri che vivono in Italia? Tra percezione e realtà dei fatti; di Ionathan Chaloff (Censis), Gli indicatori di insediamento dell’immigrazione familiare e “Impatto dell’allargamento dell’Unione europea sulla composizione della popolazione straniera in Italia” ; di Rosario Sapienza (Censis), Le problematiche degli stranieri in area OCSE: le tendenze emergenti; di Elisa Manna (Censis), Tratta e sfruttamento sessuale: l’indagine presso gli operatori in Italia e La rappresentazione degli immigrati nei media; di Domenico Gabrielli e Costanza Giovannelli (Istat), L’iscrizione in anagrafe dei neonati stranieri: problemi e possibili soluzioni; di Vincenza Regine e Costanza Giovannelli (Istat) La nuzialità degli stranieri in Italia negli anni 1992-1998.

Nel novembre 1999 viene pubblicata la seconda edizione de La nuova legislazione sugli stranieri, ampliata ed integrata con la giurisprudenza che nel frattempo si era formata sul testo unico (d.lgs. 25 luglio 1998, n. 286, ed il relativo regolamento di attuazione) ed il volume fin dal suo esordio nelle librerie diventa lo strumento di lavoro più diffuso tra gli operatori del diritto.

“L’immigrazione rappresenta ormai un argomento oggetto di vivaci dibattiti e discussioni, molto spesso rivolti ad accentuare i profili irrazionali da utilizzare per finalità non immuni da pregiudizi ideologici.
Così accade frequentemente che le esigenze di riflessione, di studio e di analisi di un fenomeno, sempre più rilevante per il nostro Paese e per l’Europa, vengano trascurate, se non sacrificate, a favore di una forzata “spettacolarizzazione” tipica della società attuale.
Non è senza significato, quindi, a distanza di sette anni, ricordare le parole con le quali il prefetto Vincenzo Parisi aveva salutato l’uscita del primo numero di questa rivista, auspicando per il progetto editoriale la sua affermazione come “momento di riflessione e di compendio” e come “agile strumento per la consultazione dei profili sia normativi sia giurisprudenziali, in una prospettiva di approfondimento teorico ed applicativo, volto a superare ogni vacuo pregiudizio”. La forza di questo richiamo alla ragione più che all’emotività, ancora oggi a distanza di tempo, conserva intatta la sua contemporaneità proprio con spiccato riferimento ai profili di “struggente umanità” del mondo composito dell’immigrazione.
Ed allora in qualche modo dobbiamo ringraziare l’Editore, il Direttore e tutti coloro chiamati, a qualsiasi titolo e per qualsiasi contributo, a partecipare all’iniziativa, non solo per il lavoro già fatto negli anni trascorsi che a corrisposto a così importante auspicio ma anche per quello di maggiore impegno che si accingono ad intraprendere. In questo modo continueranno ad offrirci la più opportuna e tempestiva sede di approfondimento scientifico di un fenomeno che ci coinvolge non solo per l’attività professionale che siamo chiamati a svolgere ma anche per il nostro interesse di semplici cittadini.
L’intenzione perseguita di offrire uno strumento di informazione dei diversi e molteplici settori in cui si caratterizza l’interdisciplinarietà dell’immigrazione con la più tempestiva pubblicazione è indubbiamente una convinta risposta alla pseudo comunicazione talvolta più gridata che pensata.
Sono grato, infine, alla rivista “Gli Stranieri” per avermi offerto la possibilità anche di rievocare un grande Prefetto ed un affettuoso Maestro, Emilio del Mese, Direttore Generale dei Servizi Civili del Ministero dell’interno”.

Con queste parole nel febbraio 2001 il prefetto Emilio del Mese presenta la nuova edizione della Rivista che assume periodicità bimestrale e, per meglio fronteggiare i nuovi impegni, costituisce un Comitato di redazione composto da Giandonato Caggiano di Roma Tre, Barbara Faedda, antropologo, Angelo Carbone, Belinda Boccia e Sergio Ferraiolo dell’Amministrazione civile dell’interno, integra il Comitato scientifico con Salvatore Geraci della Caritas diocesana di Roma, ed apre le due nuove rubriche “Attività parlamentare e di governo” e “Osservatorio sulla politica europea di immigrazione ed asilo”.

Anche i sei fascicoli pubblicati ogni anno ben presto si rivelano insufficienti ad accogliere la mole crescente di materiali ritenuti di interesse primario per gli scopi della Rivista; al tempo stesso si avverte l’esigenza di catalogare e rendere disponibile su internet il patrimonio di documenti pubblicati dal 1994, con particolare riguardo alla giurisprudenza raccolta nei primi dieci anni di attività. Inizia perciò un paziente lavoro di digitalizzazione che nel 2005 consentirà a JUSWEB (società proprietaria della testa Gli Stranieri) di fondare la nuova rivista telematica Immigrazione.it, “sorella” web de Gli Stranieri, con la quale condivide la direzione e la redazione.

La rivista telematica è un quindicinale e quindi riesce a pubblicare articoli, normativa e giurisprudenza con maggiore tempestività rispetto all’edizione cartacea. Al tempo stesso permette di divulgare una quantità di documenti inimmaginabile per il supporto tradizionale, di creare una banca dati della giurisprudenza costantemente alimentata dalle nuove decisioni e di mettere a disposizione dei lettori tutti i fascicoli de Gli Stranieri pubblicati dal 1994 al 2005, in formato PDF.
Nel giro di un paio di anni la nuova testata, che all’inizio si è timidamente affiancata al tradizionale prodotto cartaceo, in breve tempo si afferma come strumento di lavoro preferito per la maggiore tempestività dell’informazione e per le opportunità di ricerca all’interno delle banche dati della giurisprudenza e della normativa ogni anno sempre più ricche di contenuti. Da ultimo, nel 2008, è introdotta una ulteriore risorsa: il Codice dell’immigrazione in formato html, una raccolta organica della legislazione di settore, costantemente aggiornata e ricca di numerosissimi collegamenti ipertestuali, organizzata in sette parti: I - Immigrazione e stranieri; II - Cittadini dell’Unione europea e loro familiari; III - Rifugiati e persone bisognose di protezione internazionale; IV – Cittadinanza; V – Discriminazione; VI - Tratta delle persone e mutilazione genitali femminili; VII – Appendice.
La versione elettronica è particolarmente apprezzata anche a livello istituzionale tanto da invogliare il Dipartimento della PS ed il Dipartimento delle libertà civili e l’immigrazione ad adottarla come strumento di lavoro, di ricerca e di aggiornamento professionale degli uffici immigrazione delle questure e degli sportelli unici delle prefetture-UTG.

L’incremento della domanda del prodotto telematico determina però una vistosa diminuzione degli abbonamenti al cartaceo, al punto tale da indurre l’editore SINNOS (subentrata negli ultimi anni a Union Printing) ed il proprietario alla decisione di interrompere la pubblicazione nel dicembre 2009.
Per non abbandonare definitivamente la testata che per sedici tanti anni ha costituito un punto di riferimento degli operatori della materia e nel tentativo di conciliare la convivenza di una edizione cartacea con quella telematica, a gennaio 2010 la direzione elabora un progetto di revisione radicale che si concretizza nella nuova edizione quadrimestrale, caratterizzata dalla centralità degli approfondimenti dottrinari a carattere interdisciplinare e da una selezione della giurisprudenza più innovativa, annotata e commentata, lasciando alla “sorella” telematica il ruolo più tecnico-operativo della raccolta e divulgazione della giurisprudenza integrale, anche non commentata, della normativa e della documentazione di maggiore interesse; senza però rinunciare ai contributi scientifici in quanto tutti gli articoli pubblicati ne Gli Stranieri vengono integralmente inseriti anche nella telematica.
Compongono il nuovo Comitato scientifico: Paolo Benvenuti, Università Roma Tre; Luciano Eusebi, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; Gilda Ferrando, Università di Genova; Adriano Giovannelli, Università di Genova; Horatia Muir Watt , Sciences-Po Law School, Paris; Bruno Nascimbene, Università di Milano; Sandro Staino, Università di Napoli; Ugo Villani, Università Luiss di Roma. La responsabilità della direzione è affidata a Giandonato Caggiano Università Roma Tre, Aristide Canepa, Università di Genova; Paolo Morozzo della Rocca, Università di Urbino. Fondatore e direttore responsabile è Raffaele Miele.
Alla nuova versione della Rivista è dedicato l’omonimo sito www.glistranieri.it che contiene gli estratti dei contributi pubblicati nei primi sei fascicoli della nuova edizione e l’indice di tutti gli articoli della serie storica a partire dal 1994.

Punto di sintesi di questa produzione quasi ventennale è l’edizione cartacea del Codice dell’immigrazione, annotato e commentato con la giurisprudenza, arrivato nelle librerie nell’ottobre 2011: la prefazione “Dalla storia alla cronaca. Politiche e normative nazionali in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza dagli anni ’70 ad oggi” recupera importanti pezzi di storia dagli editoriali de Gli Stranieri, mentre la legislazione corrente e la giurisprudenza a commento viene estratta dalle banche dati di Immigrazione.it.

Nonostante i risultati estremamente positivi sotto l’aspetto scientifico che la nuova edizione riesce a conseguire grazie ai numerosissimi contributi provenienti dal mondo accademico, la Rivista, che non beneficia di alcun finanziamento pubblico o privato ma si è sempre sostenuta con il provento degli abbonamenti e grazie alla gratuità della maggior parte dei contributi, non riesce a trovare il giusto equilibrio tra investimenti e ricavi e ad inizio 2013 l’Editore decide di cessare definitivamente la pubblicazione cartacea.

L’intera raccolta degli articoli pubblicati nella rivista Gli Stranieri è disponibile in questa rivista telematica Immigrazione.it, arricchita nella componente scientifica e redazionale e completamente rinnovata anche nella veste grafica.

Viterbo, 1 luglio 2013
Raffaele Miele