Nave SeeWatch3: no allo sbarco dei migranti, ma il Governo italiano deve garantire assistenza sanitaria, cibo e indumenti ai 47 migranti.

Corte europea dei diritti umani
Decisione interinale del 29 gennaio 2019


 

Il 29 gennaio la Corte europea dei diritti dell'uomo ha adottato una decisione interinale sul caso riguardante la nave SeaWatch 3, che ha 47 migranti a bordo ed è attualmente ancorata nelle acque territoriali italiane.

La nave non è stata autorizzata ad entrare nel porto di Siracusa ed i ricorrenti si lamentano di essere detenuti a bordo senza base legale, subendo trattamenti inumani e degradanti, con il rischio di essere rinviato in Libia senza una valutazione della propria situazione individuale.

Nella sua decisione, la Corte non ha accolto le richieste dei richiedenti di essere sbarcati. Ha richiesto al Governo italiano "di prendere tutte le misure necessarie, al più presto, per fornire a tutti i migranti candidati adeguate cure mediche, cibo, acqua e forniture di base, se necessario. Ai 15 i minori non accompagnati, il Governo dovrà fornire un’adeguata assistenza legale
(ad es. tutela legale). Il governo è inoltre invitato a tenere la Corte regolarmente informata degli sviluppi della situazione dei richiedenti".
Questa misura provvisoria è in vigore fino a nuovo avviso.


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Il 25 gennaio 2019 la Corte ha ricevuto una richiesta urgente ai sensi dell'articolo 39 del regolamento della Corte da parte del capitano della SeaWatch 3, del capo della missione di salvataggio e da uno dei migranti a bordo. Una richiesta successiva è stata presentata il 28 gennaio dai 15 minori non accompagnati a bordo. I richiedenti hanno chiesto che tutti i 47 migranti salvati nel Mediterraneo, fossero autorizzati a sbarcare poiché la situazione a bordo della nave era precaria
ed i migranti in cattive condizioni di salute.
La Corte ha chiesto ulteriori informazioni alle parti, che hanno risposto entro la scadenza del 29 gennaio, a mezzogiorno.
Le domande sono state registrate ai nn. 5504/19 e 5604/19.