Intervento del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni in occasione delle Celebrazioni del 60° anniversario della firma dei Trattati di Roma.

25 marzo 2017


 
25 marzo 1957, 25 marzo 2017. Un viaggio lungo sessant’anni. Un viaggio di conquiste. Un viaggio di speranze realizzate e di speranze ancora da esaudire. Il viaggio dell’Unione era iniziato ancora prima, quando la nostra patria europea aveva smarrito se stessa. Alla fine della seconda guerra mondiale, l’Europa era ridotta a un cumulo di macerie. Milioni di europei morti. Milioni di europei rifugiati o senza casa. Un continente che poteva contare su almeno 2500 anni di storia, ritornato di colpo all’anno zero. Prima ancora che la guerra finisse, reclusi in una piccola isola del Mediterraneo, due uomini, Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, assieme ad altri, sognavano un futuro diverso. Un futuro senza guerre. Un futuro prospero. Un futuro di pace. Su quello slancio ideale, finita la guerra, le nazioni d’Europa avviarono un cammino di ricostruzione, materiale e spirituale. Non tutte sarebbero andate incontro allo stesso destino. Per decine di milioni di europei sarebbero arrivati...
 
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