Lavoratori stagionali non Ue: accordo tra Parlamento europeo e Consiglio per migliorare i diritti e le condizioni sociali.

Nota di redazione:
I lavoratori stagionali provenienti da Paesi non membri dell’Ue potranno ottenere migliori condizioni di lavoro e di vita, tra cui un salario minimo e un alloggio adeguato. La proposta di direttiva sugli stagionali, provvisoriamente concordata dal Parlamento e la Presidenza del Consiglio e sostenuta dai governi nazionali, mira sia a porre fine allo sfruttamento dei lavoratori non appartenenti a Paesi membri dell’Ue sia a prevenire il rischio che i soggiorni temporanei di tali soggetti diventino permanenti, sarà messa al voto nella Seduta plenaria del Parlamento europeo di gennaio 2014. La Commissione europea stima che ogni anno oltre 100.000 lavoratori stagionali di paesi terzi entrano nell’Unione europea.
In particolare, queste regole non incideranno sul diritto di ciascuno Stato membro di decidere quanti lavoratori stagionali potranno essere ammessi nei rispettivi territori nazionali. Gli Stati membri saranno parimenti liberi ampliare la definizione di “lavoratore stagionale” al di là di quella tradizionale che comprende gli addetti al settore turistico e agricolo, purché consultino le parti sociali e assicurino che tutte le attività presentino un “aspetto stagionale”.
Inoltre, ogni Stato membro è tenuto a fissare un termine massimo di permanenza per i lavoratori stagionali, che può essere compreso tra 5 e 9 mesi in un periodo di 12 mesi. I lavoratori stagionali potranno estendere la durata dei loro contratti o cambiare datore di lavoro entro tale limite.

 
Non-EU seasonal workers will get better working and living conditions, including a minimum wage and proper accommodation, under a draft law agreed by Parliament and Council and backed by national governments on Tuesday. These rules aim both to end exploitation and to prevent temporary stays from becoming permanent. They are to be put to a plenary vote in January 2014.The European Commission estimates that over 100,000 third-country seasonal workers come to the EU every year. “We finally have agreement on a Directive that manages temporary, legal migration and ensures protection of workers from exploitation. It will be a strong tool to ensure humane conditions for low wage workers, discourage undercutting, and benefit good employers”, said Parliament’s rapporteur Claude Moraes (S&D, UK) on the compromise. These rules, the first to be agreed at EU level on seasonal work, will not affect the right of member states to decide how many seasonal workers they allow in....
 
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