Agenzia dell’Unione europea per l’asilo
Settembre 2025
Traduzione non ufficiale
Il contesto dell’asilo in Europa ha subito una serie di cambiamenti significativi nella prima metà del 2025. Alla fine di giugno, i paesi UE+ hanno ricevuto 399.000 domande di asilo, con un calo del 23% su base annua. Il crollo di due terzi delle domande da parte di cittadini siriani ha fatto sì che la Germania non fosse più il principale paese ricevente, superata da Francia e Spagna. La maggioranza delle domande continua a provenire da cittadinanze con bassi tassi di riconoscimento nell’UE+.
L’Agenzia dell’Unione europea per l’asilo (EUAA) ha appena pubblicato la sua Revisione di metà anno sulle tendenze più recenti in materia di asilo, accompagnata da un’analisi dettagliata delle principali cittadinanze richiedenti asilo e dei principali paesi europei destinatari delle domande. Alla fine di giugno 2025, i paesi UE+ hanno ricevuto 399.000 domande di asilo, con un calo del 23% rispetto alla prima metà del 2024. Questo cambiamento è dovuto soprattutto alla riduzione delle richieste da parte dei siriani (25.000), con un calo di due terzi (-66%). Al contrario, i venezuelani (49.000) hanno presentato un numero significativo di domande, con un aumento di quasi un terzo (+31%).
Tendenze in mutamento e un panorama complesso
Dopo la caduta del regime di Assad in Siria lo scorso dicembre e dopo un decennio in cui i siriani sono stati costantemente la principale cittadinanza richiedente protezione nell’UE+, i venezuelani sono diventati il gruppo nazionale più numeroso nella prima metà del 2025. Questo cambiamento ha avuto un impatto notevole sui principali paesi riceventi. Alla fine di giugno, la Francia (78.000) e la Spagna (77.000) hanno ricevuto entrambe più domande della Germania (70.000), seguite da Italia (64.000) e Grecia (27.000). La Grecia ha registrato il maggior numero di domande in rapporto alla popolazione: una domanda ogni 380 residenti. È importante notare che, mentre il numero di domande in Francia è rimasto stabile rispetto all’anno precedente, in Germania (-43%), Italia (-25%) e Spagna (-13%) si sono registrati cali rispetto alla prima metà del 2024.
I cittadini di paesi terzi tendono a privilegiare specifici paesi UE+ quando chiedono protezione internazionale. I venezuelani tendono a rivolgersi alla Spagna per la lingua comune, la presenza di una diaspora già radicata e l’inclinazione delle autorità spagnole a concedere loro una forma di protezione nazionale. Infatti, il 93% delle domande dei venezuelani è stato presentato in Spagna, con un incremento di quasi un terzo (+29%) rispetto alla prima metà del 2024. In genere, circa un quarto delle domande di asilo nell’UE+ proviene da cittadinanze con accesso senza visto all’area Schengen. Venezuelani e colombiani rappresentano la maggioranza di questi richiedenti. Il Parlamento europeo voterà il mese prossimo su un meccanismo di sospensione dei visti più forte e flessibile.
Oltre ai venezuelani, altre cittadinanze hanno mostrato un aumento. Gli ucraini (16.000) hanno continuato a presentare più domande di asilo, con un incremento del 29%. La Francia ha raccolto quasi la metà delle richieste ucraine, mentre la Polonia circa un terzo. Tuttavia, questi numeri restano modesti rispetto ai 4,3 milioni di ucraini beneficiari di protezione temporanea alla fine di giugno 2025.
Gli afghani (42.000) sono stati il secondo gruppo più numeroso nella prima metà del 2025. Pur rappresentando un decimo del totale, il dato semestrale è in calo dal 2023. Dopo i siriani, anche i bangladesi (17.000) e i turchi (17.000) hanno presentato meno domande, con diminuzioni rispettivamente del 26% e del 41% su base annua.
Il più basso tasso di riconoscimento mai registrato
Il tasso di riconoscimento nell’UE+ nella prima metà dell’anno si è attestato al 25%, il valore semestrale o annuale più basso mai registrato. Ciò è dovuto soprattutto al drastico calo delle decisioni di protezione concesse ai siriani, per i quali molti paesi UE+ hanno sospeso l’esame delle domande. Questo dato non riflette una maggiore severità nell’interpretazione dei bisogni di protezione, ma fattori procedurali: ad esempio, quando i siriani ritirano la domanda, alcune autorità nazionali registrano ciò come decisione negativa.
Per alcune cittadinanze i tassi di riconoscimento sono rimasti stabili, come per i bangladesi (4%), i pakistani (10%) e i nigeriani (10%). Altre invece hanno registrato forti variazioni: per i maliani il tasso di riconoscimento è salito dal 41% (nel 2021) al 79%, mentre per gli haitiani dal 10% (nel 2020) all’86% nella prima metà del 2025. Le domande dei maliani (9.000) sono rimaste sostanzialmente stabili (-6%), mentre gli haitiani (7.200) hanno registrato un aumento del 27%. Circa tre quarti dei maliani hanno presentato domanda in Spagna, mentre quasi tutti gli haitiani in Francia (99%). In effetti, le domande haitiane in Francia sono aumentate di quasi tre quinti (+57%).
Nel primo semestre 2025, circa il 51% delle domande è stato presentato da cittadinanze con tassi di riconoscimento bassi (≤20%). Molte di queste domande potrebbero essere esaminate in procedura accelerata secondo le nuove regole che entreranno in vigore a metà 2026. Alla fine di giugno 2025, le domande in attesa di decisione in primo grado erano 918.000.