I divieti di espulsione, anche se riformulati dal Legislatore del 2023 in termini restrittivi, devono rispettare i limiti posti dall’articolo 8 della CEDU (Cass., sez. I penale, n. 13514/2025).

Redazione
15 aprile 2025


 
Con la sentenza n. 13514, depositata il 7 aprile, la prima sezione penale della Corte di cassazione ha accolto il ricorso proposto da un cittadino senegalese avverso l’ordinanza del Tribunale di sorveglianza di Ancona che, ai sensi dell’art. 16, comma 5, del d.lgs. n. 286/1998, aveva disposto nei suoi confronti l’espulsione quale sanzione sostitutiva alla pena detentiva. Il giudice di merito, richiamando l’attuale formulazione dell’art. 19 del d.lgs. n. 286/1998, come modificato dall’art. 7 del DL n. 20/2023 (conv. in legge n. 50/2023, c.d. “Decreto Cutro”), aveva escluso la ricorrenza di cause ostative all’espulsione, valorizzando il carattere tassativo delle ipotesi previste e ritenendo la misura espulsiva obbligatoria. Nel ricorso, il condannato evidenziava l’esistenza di consolidati legami familiari e affettivi sul territorio nazionale – tra cui una figlia minorenne cittadina italiana, tre fratelli regolarmente soggiornanti, e un percorso di vita...
 
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