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Risultati della ricerca per: “Discriminazione”

Sono state trovate 384 decisioni - pagina Pagina 3 di 39

31/1/2023 - Italiana - Civile - Cassazione
Integra molestia per ragioni di razza o di etnia, equiparata alle ipotesi di discriminazione diretta e indiretta e tutelata dal d.lgs. n. 215 del 2003, qualsiasi comportamento lesivo della dignità della persona e potenzialmente idoneo a creare o incrementare un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante e offensivo nei confronti della predetta etnia, al di là e a prescindere da qualsiasi motivazione soggettiva. Gli estremi della molestia possono essere integrati sia dalla denigrazione diretta delle caratteristiche di una etnia in quanto tale, sia dall’associazione di tale etnia a c...
Corte di cassazione, sez. III civile, 31 gennaio 2023, n. 385

18/1/2023 - Italiana - Civile - Cassazione
Va rigettato il ricorso dell’INPS avverso la decisione che riconosce il diritto dello straniero titolare di permesso unico lavoro a ricevere l’assegno per il nucleo familiare con riferimento alla moglie e ai figli residenti all’estero. Infatti, come riconosciuto dalla Corte di giustizia UE e dalla Corte costituzionale, in difetto di deroghe espresse e tempestive da parte del legislatore nazionale all’atto del recepimento della direttiva (UE) 2011/98, deve darsi diretta applicazione al principio di parità di trattamento, con la conseguente disapplicazione dell’art. 2, co. 6 bis, d.l....
Corte di cassazione, sez. lavoro civile, 18 gennaio 2023, n. 1425

9/11/2022 - Italiana - Civile - Cassazione
Come chiarito dalla Corte di giustizia, l’art.11, par. 1, lett. d), della direttiva 2003/109/CE, che impone di riservare al lungosoggiornante lo stesso trattamento dei cittadini nazionali, è dotato di efficacia diretta. Va pertanto disapplicato l’art. 2, co. 6 bis, l. n. 153/88 (nella formulazione vigente ratione temporis) laddove subordina il diritto all’assegno per il nucleo familiare del soggiornante di lungo periodo in Italia al fatto che i familiari siano parimenti residenti in Italia, obbligo che non è invece previsto per il nucleo familiare dei cittadini italiani.Corte di cassaz...
Corte di cassazione, sez. lavoro civile, 9 novembre 2022, n. 33016

13/10/2022 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
Il divieto ai dipendenti, previsto dal regolamento di lavoro di un’impresa, di manifestare verbalmente, con l’abbigliamento o in qualsiasi altro modo, le loro convinzioni religiose o filosofiche, di qualsiasi tipo non costituisce una discriminazione diretta «basata sulla religione o sulle convinzioni personali» (art. 2, par. 2, lett. a, dir. 2000/78/CE) nei confronti dei dipendenti che intendono esercitare la loro libertà di religione e di coscienza (art. 10 Carta dei diritti fondamentali UE, art. 9 CEDU) indossando visibilmente un segno o un indumento con connotazione religiosa, ma sol...
Corte di giustizia dell’Unione europea, 13 ottobre 2022, causa C-344/20, S.C.R.L. (Abbigliamento con connotazione religiosa)

1/8/2022 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
Il principio del trattamento nazionale concretizzato dall’art. 4 reg. (CE) n. 883/2004 implica che il cittadino dell’Unione economicamente inattivo che abbia stabilito la residenza abituale in uno Stato membro non può vedersi negato, da detto Stato, il beneficio di “prestazioni familiari” (art. 3, par. 1, lett. j, in combinato disposto con l’art. 1, lett. z, reg. cit.) durante i primi 3 mesi del suo soggiorno mentre tale diritto è assicurato, in questi termini, ai cittadini nazionali economicamente inattivi che abbiano fatto ritorno nello Stato in questione dopo essersi avvalsi del...
Corte di giustizia dell’Unione europea, (GS), 1 agosto 2022, causa C-411/20, Familienkasse Niedersachsen-Bremen

31/5/2022 - Italiana - Costituzionale - Autorità varie
In tema di reddito di cittadinanza (d.l. n. 26/2019, conv. l. n. 26/2019), è sollevata questione di legittimità costituzionale della previsione che il beneficiario debba essere residente in Italia per almeno dieci anni, di cui gli ultimi due, considerati al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata dell'erogazione del beneficio, in modo continuativo (art. 2, co. 1, lett. a, n. 2, d.l. cit.), rispetto ai parametri di cui agli artt. 3, 11 e 117, co. 1, Cost. – questi ultimi in relazione agli artt. 21 e 34 della Carta dei diritti fondamentali UE – nonché rispetto al...
Corte d’appello di Milano, 31 maggio 2022 (Atto di promovimento alla CC n. 100)

11/3/2022 - Italiana - Costituzionale - Corte costituzionale
In applicazione del principio del primato del diritto dell’Unione europea, il giudice italiano deve disapplicare la normativa interna che, al contrario di quanto previsto per i cittadini italiani, esclude dal beneficio dell’assegno per il nucleo familiare gli stranieri titolari di permesso per soggiornanti di lungo periodo e di permesso unico lavoro i cui familiari risiedono temporaneamente nel paese di origine. Deve infatti riconoscersi effetto diretto alle regole di diritto dell’Unione che prescrivono l’obbligo di parità di trattamento tra tali categorie di cittadini di paesi terzi ...
Corte costituzionale, 11 marzo 2022, n. 67

4/3/2022 - Italiana - Costituzionale - Corte costituzionale
È dichiarata l’incostituzionalità delle norme che, per i cittadini di Paesi terzi, condizionano il riconoscimento dell’assegno di natalità e dell’assegno di maternità alla titolarità del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, il quale presuppone il possesso di requisiti (legati alla durata del soggiorno in Italia, nonché reddituali e alloggiativi) privi di ogni attinenza con lo stato di bisogno che le provvidenze citate intendono fronteggiare. Specie avuto riguardo ai requisiti reddituali, le disposizioni controverse istituiscono per i soli cittadini di Paesi t...
Corte costituzionale, 4 marzo 2022, n. 54

17/2/2022 - Italiana - Costituzionale - Corte costituzionale
Sono manifestamente inammissibili le questioni di legittimità costituzionale, sollevate in riferimento agli artt. 31 e 117, co. 1, Cost., quest’ultimo in relazione agli artt. 20, 21, 33 e 34 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, dell’art. 3, co. 1, lett. a), n. 1), del d.lgs. n. 147/2017 il quale, tra i diversi requisiti per l’ottenimento del reddito di inclusione (ReI), richiedeva agli stranieri il “possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo”. Sono invece infondate le questioni di legittimità costituzionale della citata disposizio...
Corte costituzionale, 17 febbraio 2022, n. 34

10/2/2022 - Europea - Internazionale privato - Corte di giustizia dell’Unione europea
Il principio di non discriminazione in base alla nazionalità (art. 18 TFUE) non osta a che il criterio che attribuisce la competenza a pronunciarsi sulla domanda di divorzio al giudice dello Stato membro dove si trova la residenza abituale dell’attore (art. 3, par. 1, lett. a, reg. n. 2201/2003) richieda un minimo di residenza di 12 mesi in detto Stato nel periodo immediatamente precedente alla proposizione della domanda quando l’attore non è cittadino di tale Stato e di soli 6 mesi quando egli è un cittadino nazionale. Le regole sulla competenza giurisdizionale sono infatti intese a re...
Corte di giustizia dell’Unione europea, 10 febbraio 2022, causa C-22/20, OE (Résidence habituelle d’un époux-Critère de nationalité)