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Risultati della ricerca per: “Reati e processo penale”

Sono state trovate 1063 decisioni - pagina Pagina 1 di 107

11/4/2024 - Italiana - Penale - Cassazione
Qualora sia già emerso che l’imputato o l’indagato alloglotta non conosce la lingua italiana, la mancata traduzione dell’ordinanza di custodia cautelare personale emessa nei suoi confronti determina che tale ordinanza è affetta da nullità ai sensi del combinato disposto degli artt. 143 e 292 c.p.p. Qualora, invece, la non conoscenza della lingua italiana non sia già emersa, l’ordinanza di custodia cautelare non tradotta è valida fino al momento in cui risulti tale mancata conoscenza, la quale comporta l’obbligo di traduzione del provvedimento in un congruo termine; in assenza, ...
Corte di cassazione, sezioni unite penali, 11 aprile 2024, n. 15069

5/4/2024 - Italiana - Amministrativo - Consiglio di Stato
In materia di richiesta della cittadinanza ex art. 9, co. 1, lett. f), legge n. 91/1992 e valutazione di pericolosità dell’interessato, le imputazioni concernenti quest’ultimo che non abbiano dato luogo ad accertamenti di responsabilità penale e che siano collocate a significativa distanza temporale, non sono sufficienti, per sé sole, a giustificare il rigetto della domanda di concessione della cittadinanza. L’Amministrazione è quindi tenuta ad apprezzare anche gli elementi di carattere positivo, idonei a qualificare la personalità dell’interessato, in particolare, la lunga perman...
Consiglio di Stato, sez. III, 5 aprile 2024, n. 3178

19/3/2024 - Italiana - Costituzionale - Corte costituzionale
È costituzionalmente illegittimo l’art. 103, co. 10, lett. c), del DL n. 34/2020 (convertito con modif. nella legge n. 77/2020), nella parte in cui esclude in maniera assoluta e automatica dall’emersione il lavoratore straniero condannato per il reato di c.d. “piccolo spaccio” (art. 73, co. 5, DPR n. 309/1990). Trattandosi di un reato a offensività ridotta, la presunzione ostativa è infatti del tutto irragionevole e sproporzionata rispetto alle finalità dell’istituto di cui all’art. 103 cit., ispirata all’istanza di favorire l’integrazione lavorativa e sociale di persone...
Corte costituzionale, 19 marzo 2024, n. 43

14/3/2024 - Italiana - Amministrativo - TAR
È legittimo il diniego opposto alla straniera espulsa dal territorio nazionale a seguito della condanna per gravi reati in materia di stupefacenti, la quale chiedeva l’autorizzazione a fare nuovamente ingresso sul territorio nazionale al fine di assistere il marito, malato terminale, condannato per i medesimi reati e detenuto presso la propria abitazione. Il giudizio di pericolosità sociale dell’istante trova infatti ragione nella valutazione insindacabile compiuta dal giudice penale e, per altro verso, la necessità di assistere un congiunto non riveste carattere di eccezionalità.TAR L...
TAR Lazio, sez. I stralcio, 14 marzo 2024, n. 5249

23/2/2024 - Italiana - Costituzionale - Corte costituzionale
A seguito dell’intervento della Corte costituzionale e del legislatore, la legge di esecuzione della decisione quadro sul mandato d’arresto europeo (MAE) prevede la possibilità di rifiutare la consegna (anche) del cittadino di un paese terzo «che legittimamente ed effettivamente risieda o dimori in via continuativa da almeno cinque anni sul territorio italiano» (art. 18 bis, co. 2, legge n. 69/2005). Sono pertanto manifestamente inammissibili, perché ormai prive di oggetto, le questioni di legittimità costituzionale sollevate (prima della modifica normativa) in riferimento agli artt. ...
Corte costituzionale, 23 febbraio 2024, n. 24

24/1/2024 - Italiana - Penale - Cassazione
È nulla la declaratoria di assenza pronunciata dal giudice di pace nei confronti di un imputato senza fissa dimora sul territorio nazionale, elettivamente domiciliato presso il difensore di ufficio, in assenza di un concreto contatto professionale con il proprio avvocato. Ne consegue la nullità della sentenza che condanna l’imputato per il reato di cui all’art. 14, co. 5 ter, TUI e la necessità di rinviare il giudizio al giudice di merito affinché provveda alla verifica della sussistenza di elementi dai quali poter desumere l'esistenza di un rapporto professionale effettivo, ai fini de...
Corte di cassazione, sez. I penale, 24 gennaio 2024, n. 3048

18/1/2024 - Italiana - Penale - Cassazione
La scriminante dello stato di necessità (art. 54 c.p. interpretato alla luce del diritto dell’Unione europea) è invocabile da una persona vulnerabile che risulti essere vittima di tratta in condizioni di asservimento nei confronti di soggetti a capo di organizzazioni criminali dedite al narcotraffico, nel cui ambito sia stata costretta a compiere operazioni di trasporto di sostanze stupefacenti, senza alcuna possibilità di sottrarsi concretamente alla situazione di pericolo ricorrendo alla protezione dell’Autorità. Al fine di stabilire se sussistono i presupposti dell’art. 54 c.p. in...
Corte di cassazione, sez. VI penale, 18 gennaio 2024, n. 2319

18/1/2024 - Italiana - Amministrativo - TAR
È legittimo il diniego di conversione del permesso di soggiorno da motivi umanitari a motivi di lavoro per aver il richiedente prodotto una comunicazione UNILAV rivelatasi falsa. Il rifiuto, dunque, si basa sulla denuncia per il reato di cui all’art. 5, co. 8 bis, TUI giusto il quale esprime un principio sostanzialmente applicabile a tutte le procedure di rilascio di permessi di soggiorno e, a sua volta, costituisce applicazione del principio generale ricavabile dall’art. 75 DPR n. 445/2000, cosicché la presentazione di documentazione fraudolenta, finalizzata ad ottenere il permesso di ...
TAR Lazio, sez. I stralcio, 18 gennaio 2024, n. 914

17/1/2024 - Italiana - Penale - Cassazione
La valutazione del giudice della convalida dell’arresto deve avere ad oggetto la sussistenza dei presupposti previsti per la privazione della libertà personale, incluse la configurabilità del reato e la possibilità di attribuirlo all’arrestato. Per quanto riguarda il reato di reingresso successivo ad espulsione senza autorizzazione (art. 13, co. 13 bis, TUI), tale fattispecie presuppone che l’espulsione sia stata materialmente eseguita e che il destinatario abbia trasgredito il divieto di reingresso. Ne segue che la presenza del soggetto sul territorio dello Stato e l’esistenza di u...
Corte di cassazione, sez. I penale, 17 gennaio 2024, n. 2082

16/1/2024 - Italiana - Penale - Cassazione
In sede di valutazione dell'istanza di accesso alle misure alternative alla detenzione, la presenza del condannato nel territorio italiano non rappresenta presupposto essenziale di ammissibilità, occorrendo invece sempre compiere una valutazione nel merito e, in particolare, verificare la sussistenza di una effettiva prospettiva risocializzante del condannato in Italia. Pertanto, una volta accertata la sussistenza dei presupposti di legge dell’affidamento in prova, occorre procedere a una verifica, in concreto, circa il fatto che tale misura possa, o meno, avere un regolare svolgimento sul ...
Corte di cassazione, sez. I penale, 16 gennaio 2024, n. 1914