Indice di recerca: Unione europea - Libera circolazione delle imprese, dei servizi, dei capitali

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18/1/2024 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
Gli Stati membri non possono subordinare l’acquisto della proprietà di terreni agricoli nel loro territorio alla condizione che l’acquirente risieda nello Stato da più di cinque anni. Tale condizione, infatti, costituisce una restrizione ingiustificata alla libera circolazione dei capitali (art. 63 TFUE), nella quale rientrano i movimenti di capitali derivanti dall’acquisto di immobili e terreni in Stati membri diversi da quello di residenza. La misura, in particolare, non appare idonea a perseguire il suo scopo (limitare gli acquisti di terreni di carattere meramente speculativo) e in...
Corte di giustizia dell’Unione europea, 18 gennaio 2024, causa C-562/22, JD (Condition de résidence)

8/3/2022 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
In materia di distacco dei lavoratori, l’articolo 20 della direttiva 2014/67/UE laddove esige che le sanzioni da esso previste siano proporzionate, è dotato di effetto diretto ed è pertanto invocabile dai singoli dinanzi ai giudici nazionali nei confronti di uno Stato membro che l’abbia recepito in modo non corretto. In forza del principio del primato del diritto dell’Unione, le autorità nazionali hanno l’obbligo di disapplicare una normativa nazionale, parte della quale è contraria al requisito di proporzionalità delle sanzioni previsto all’articolo 20 citato, nei soli limiti n...
Corte di giustizia dell’Unione europea (GS), 8 marzo 2022, causa C-205/20, Bezirkshauptmannschaft Hartberg-Fürstenfeld (Effetto diretto)

16/12/2021 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
L’art. 63, par. 1, TFUE va interpretato nel senso che osta alla normativa di uno Stato membro [come l’art. 93, co.1 bis, del Codice della strada italiano] la quale vieta a chiunque vi abbia stabilito la propria residenza da più di 60 giorni di circolarvi con un veicolo immatricolato in un altro Stato membro: (i) senza tener conto della durata di utilizzo di tale veicolo nel primo Stato membro e (ii) senza che l’interessato possa far valere un diritto a un’esenzione, se il veicolo non è destinato a essere essenzialmente utilizzato nello Stato in questione a titolo prevalente, né sia ...
Corte di giustizia dell’Unione europea, 16 dicembre 2021, causa C-274/20, Prefettura di Massa Carrara

2/9/2021 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
In materia di riconoscimento delle qualifiche professionali, l’art. 5, par. 2, direttiva 2005/36/CE (e successive modifiche) osta alla normativa dello Stato membro ospitante (Belgio) che, secondo l’interpretazione delle autorità nazionali competenti, non consente al professionista stabilito in un altro Stato membro (Lussemburgo) di esercitare, temporaneamente e occasionalmente, nel proprio territorio la sua professione in quanto in passato si era stabilito nello Stato membro in questione, e perché le prestazioni che fornisce presentano un certo carattere ricorrente ovvero si è dotato di...
Corte di giustizia dell’Unione europea, 2 settembre 2021, causa C-502/20, Institut des Experts en Automobiles

8/7/2021 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
Il regime di riconoscimento reciproco delle qualifiche professionali previsto dalla direttiva 2005/36/CE presuppone che l’interessato sia titolare della qualifica per esercitare una professione regolamentata in uno Stato membro e, di conseguenza, non si applica alla situazione di una persona che non ha formalmente ottenuto un simile titolo. Nondimeno, in forza degli art. 45 e 49 TFUE, le autorità degli Stati membri, quando ricevono una domanda di riconoscimento di qualifiche professionali, sono tenute a valutare le competenze acquisite in un altro Stato membro, confrontarle con quelle richi...
Corte di giustizia dell’Unione europea, 8 luglio 2021, causa C-166/20, Lietuvos Respublikos sveikatos apsaugos ministerija

8/7/2021 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
Non integra una restrizione al diritto di stabilimento vietata dall’art. 49 TFUE la normativa di uno Stato membro che richiede che i membri dell’equipaggio cittadini di paesi non appartenenti all’Unione europea di una nave battente bandiera di tale Stato ma di proprietà di una società avente sede in un secondo Stato membro dispongano di un permesso di lavoro nel primo Stato membro qualora la nave effettui più di 25 scali, trattandosi di un obbligo indistintamente applicabile e che corrisponde al diritto espressamente riservato agli Stati dall’art. 79, par. 5, TFUE, di regolare il vo...
Corte di giustizia dell’Unione europea, 8 luglio 2021, causa C-71/20, VAS Shipping

8/12/2020 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
Sono respinti dalla Grande sezione i ricorsi proposti dall’Ungheria (C-620/18) e dalla Polonia (C-626/18) volti ad ottenere l’annullamento della direttiva 2018/957 che ha modificato la direttiva 96/71 relativa al distacco dei lavoratori nell’ambito della libera prestazione di servizi. Infatti, il legislatore dell’Unione ha correttamente individuato la base giuridica (artt. 53, par. 1, e 62 TFUE) al fine di adeguare la disciplina al mutato contesto del mercato interno, rafforzando i diritti dei lavoratori e garantendo uno sviluppo più equo della concorrenza tra le imprese che distaccan...
Corte di giustizia dell’Unione europea (GS), sentenze 8 dicembre 2020, causa C-620/18 Ungheria / Parlamento e Consiglio e causa C-626/18 Polonia / Parlamento e Consiglio

7/5/2019 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
L’articolo 3, paragrafo 2, della direttiva 98/5/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 febbraio 1998, volta a facilitare l’esercizio permanente della professione di avvocato in uno Stato membro diverso da quello in cui è stata acquistata la qualifica, dev’essere interpretato nel senso che esso osta a una normativa nazionale, la quale vieta a un avvocato avente lo status di monaco, iscritto come avvocato presso l’autorità competente dello Stato membro di origine, di iscriversi presso l’autorità competente dello Stato membro ospitante al fine di esercitare ivi la sua prof...
Corte di giustizia dell’Unione europea, Grande sezione, sentenza 7 maggio 2019, causa C 431/17

7/2/2019 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
Il regolamento (CE) n. 883/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, relativo al coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale, e in particolare il suo articolo 67, letto in combinato disposto con l’articolo 11, paragrafo 2, dello stesso, dev’essere interpretato nel senso che l’ammissibilità di una persona a prestazioni familiari nello Stato membro di residenza, in favore di familiari residenti in altro Stato membro, non richiede che tale persona eserciti un’attività professionale subordinata in tale Stato membro né che quest’ultimo le versi una prestazione...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. III, sentenza del 7 febbraio 2019 nella causa C-322/17

24/1/2019 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
L’articolo 1 del regolamento (UE) n. 1231/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, che estende il regolamento (CE) n. 883/2004 e il regolamento (CE) n. 987/2009 ai cittadini di Paesi terzi cui tali regolamenti non siano già applicabili unicamente a causa della nazionalità, deve essere interpretato nel senso che cittadini di Paesi terzi, che soggiornino e lavorino temporaneamente in diversi Stati membri alle dipendenze di un datore di lavoro stabilito in uno Stato membro, possono invocare il beneficio delle norme di coordinamento previste dai regolamenti (CE) n. 88...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. I, sentenza del 24 gennaio 2019, causa C-477/17