Indice di recerca: Unione europea - Cooperazione giudiziaria penale e civile

Sono state trovate 157 decisioni - Pagina 6 di 16

17/12/2020 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
La situazione di un cittadino dell’Unione che è oggetto di una richiesta di estradizione da parte di uno Stato terzo e che soggiorna in uno Stato membro diverso da quello di cui possiede la nazionalità rientra nell’ambito d’applicazione del diritto dell’Unione (art. 18 e 21 TFUE) anche se la cittadinanza dell’Unione è stata acquistata in epoca successiva al trasferimento dell’interessato nello Stato che lo ospita. In questo contesto, né lo Stato ospitante (che ha ricevuto la richiesta di estradizione dal Paese terzo) né lo Stato di nazionalità (informato, al riguardo, dal pri...
Corte di giustizia dell’Unione europea (GS), sentenza 17 dicembre 2020, causa C-398/19, Generalstaatsanwaltschaft Berlin (Extradition vers l'Ukraine)

14/12/2020 - Italiana - Penale - Cassazione
Non esiste alcuna norma che riconosca al destinatario di un mandato d’arresto europeo il diritto a partecipare personalmente all’udienza di trattazione nell’ambito del ricorso in Cassazione avverso la decisione di consegna. Infatti, tale ricorso è trattato nelle forme dell’art. 127 c.p.p. (art. 22, co. 3, l. n. 69/2005) e non vi è alcuna ragione per derogare alla regola generale per la quale in Cassazione le parti sono rappresentate dai difensori (art. 613, co. 1, c.p.p.). Ne segue che va rigettata l’istanza di rinvio dell’udienza presentata per impossibilità del ricorrente a co...
Corte di cassazione, sez. VI penale, 14 dicembre 2020, n. 35818

8/12/2020 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
Le nozioni di «autorità giudiziaria» e di «autorità di emissione», ai sensi dell’art. 1, par. 1 e dell’art. 2, lett. c) della direttiva relativa all’ordine europeo di indagine penale (dir. 2014/41/UE) comprendono la procura e il pubblico ministero di uno Stato membro, indipendentemente dal rapporto di subordinazione tra questi e l’esecutivo nonché dalla possibilità che, nell’esercizio delle loro funzioni nell’ambito dell’adozione di un ordine europeo d’indagine, questi siano soggetti, direttamente o indirettamente, ad ordini o istruzioni individuali da parte del potere ...
Corte di giustizia dell’Unione europea (GS), sentenza 8 dicembre 2020, causa C-584/19, Staatsanwaltschaft Wien/A. e.a

26/11/2020 - Italiana - Penale - Cassazione
Ai fini della configurabilità del reato di cui all’art. 604 bis, co. 1, lett. a), c.p., è necessario che l’autore ponga in essere l’attività di propaganda, consistente nella divulgazione ad un vasto pubblico di un sentimento idoneo a determinare il concreto pericolo di comportamenti discriminatori fondati sulla qualità personale (la “razza”) di un soggetto, mentre sfuggono all’incriminazione espressioni di generica antipatia, insofferenza o rifiuto riconducibile a motivazioni attinenti alla razza, alla nazionalità o alla religione. Ne segue che il soggetto condannato in German...
Corte di cassazione, sez. I penale, 26 novembre 2020, n. 33414

24/11/2020 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
In tema di mandato d’arresto europeo, la nozione di «autorità giudiziaria dell’esecuzione» (art. 6, par. 2, decisione quadro 2002/584/GAI) è una nozione autonoma del diritto dell’Unione. Analogamente a quanto già statuito dalla Corte sulla «autorità giudiziaria emittente» (art. 6, par. 1, della dec. quadro), tale nozione comprende le autorità nazionali, non necessariamente giudici o organi giurisdizionali, che partecipano all’amministrazione della giustizia penale dello Stato membro di esecuzione ed esercitano le loro funzioni, in piena indipendenza dal potere esecutivo, nell...
Corte di giustizia dell’Unione europea, Grande sezione, sentenza 24 novembre 2020, causa C-510/19, Openbaar Ministerie (Faux en écritures)

29/10/2020 - Italiana - Penale - Cassazione
In assenza di ragioni serie e comprovate per ritenere che i diritti fondamentali dell’individuo oggetto del MAE siano gravemente compromessi in caso di consegna, deve essere eseguito il mandato d’arresto europeo emesso dal Regno Unito, atteso che, anche dopo Brexit, permangono in detto ordinamento adeguate garanzie di rispetto delle tutele fondamentali, in particolare, in virtù dell’appartenenza del Regno Unito alla CEDU. Inoltre, l’Italia non si è avvalsa della facoltà di cui all’art. 185, co. 3, dell’Accordo di recesso, in base al quale l’autorità giudiziaria di esecuzione ...
Corte di cassazione, sez. VI penale, 29 ottobre 2020, n. 30006

23/7/2020 - Italiana - Penale - Cassazione
In materia di mandato d’arresto europeo, il pericolo di contrarre il Covid-19 in carcere nello Stato membro di emissione del mandato non è, di per se stesso, un motivo sufficiente per rifiutare la consegna, poiché tale doglianza non attiene alla inadeguatezza intrinseca delle strutture penitenziarie di detto Paese a garantire condizioni di vita dei detenuti conformi all’art. 3 CEDU [Nella fattispecie, inoltre, la doglianza sarebbe altresì puramente congetturale, atteso che il carcere dove il consegnando dovrebbe essere detenuto non può essere individuato con assoluta certezza]. Corte d...
Corte di cassazione, sez. VI penale, sentenza 23 luglio 2020, n. 22275

20/7/2020 - Italiana - Penale - Cassazione
La nullità o la perdita di efficacia del provvedimento applicativo di una misura cautelare nei confronti dell’individuo oggetto del mandato d’arresto europeo non hanno alcuna incidenza sulla legittimità della decisione che ne dispone la consegna allo Stato emittente, atteso che l’applicazione di una misura cautelare non costituisce presupposto necessario del procedimento di cui alla legge 69/2005. Corte di cassazione, sez. VI penale, 20 luglio 2020, n. 21579 (n. 365/366) SENTENZA sul ricorso presentato da -OMISSIS- avverso la sentenza del 27/05/2020 della Corte di appello di Milano; vi...
Corte di cassazione, sez. VI penale, 20 luglio 2020, n. 21579

16/7/2020 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
L’art. 10 del reg. n. 1259/2010 che sancisce l’applicazione della lex fori qualora la legge applicabile ai sensi degli artt. 5 o 8 del reg. non preveda il divorzio è una previsione eccezionale, che va interpretata restrittivamente. Il tenore letterale della disposizione nonché la sua interpretazione sistematica e teleologica implicano che tale previsione riguardi unicamente le situazioni in cui la legge straniera applicabile non preveda il divorzio in alcuna forma e non quando lo sottoponga a condizioni più restrittive. [La Corte fornisce al giudice del rinvio (il giudice rumeno) indica...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sentenza 16 luglio 2020, causa C-249/19, JE (Loi applicable au divorce)

16/7/2020 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
1. Una situazione in cui il defunto, cittadino di uno Stato membro, pur mantenendo i legami con tale Stato, risiedeva al momento della morte in un altro Stato membro rientra nell’ambito d’applicazione del regolamento (UE) n. 650/2012 essendo qualificabile come «successione con implicazioni transfrontaliere». In una simile situazione, l’ultima residenza abituale del defunto deve essere individuata - dall’autorità che si occupa della successione - in unico Stato membro, attraverso un esame complessivo delle circostanze del caso di specie.2. La nozione di «organo giurisdizionale» ai ...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sentenza 16 luglio 2020, causa C-80/19