Indice di recerca: Istruzione - Visto

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18/1/2018 - Italiana - Amministrativo - TAR
Va accolta l’istanza cautelare proposta e, per l’effetto, sospesa l’efficacia del provvedimento di diniego del visto per turismo, ai fini di un suo riesame, se, ad un primo sommario esame tipico della fase cautelare, il ricorso appare assistito da apprezzabili profili di fumus boni iuris (laddove è stato dedotto l’eccesso di potere per travisamento, erronea valutazione dei fatti e falsità del presupposto) e di periculum in mora, valutato l’interesse del ricorrente di non perdere i titoli di viaggio già acquisiti e la concreta realizzabilità dello stesso entro breve tempo.(Nel ca...
Tar Lazio, sez. III ter, ord. 18 gennaio 2018 n. 287

3/1/2018 - Italiana - Amministrativo - Consiglio di Stato
L’articolo 26 del Testo unico sull’immigrazione prevede che i visti siano rilasciati nei limiti di quanto stabilito dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sui flussi migratori. Non appare, quindi, in contrasto con tale norma l’individuazione delle categorie interessate alla sua applicazione attraverso il rinvio al decreto interministeriale del 2011.La delimitazione, nell’ambito del lavoro autonomo, ai soggetti che siano titolari di specifiche cariche nelle società di capitali attive da almeno tre anni appare, pertanto, coerente con la funzione dei decreti del Presidente...
Consiglio di Stato, sez. I, 3 gennaio 2018, n. 61

21/12/2017 - Italiana - Amministrativo - TAR
In caso di ricorso contro il diniego del visto turistico, il termine assegnato alla parte per il deposito di valido mandato processuale è da considerarsi perentorio ex art. 182 c.p.c. (applicabile al processo amministrativo in virtù del richiamo operato dall’art. 39 comma 1 d.lgs. n. 104/2010) e, a fronte del mancato assolvimento dell’onere da parte del ricorrente, il ricorso deve essere dichiarato manifestamente improcedibile ai sensi dell’art. 35 c.p.a.Tar Lazio, sez. III ter, 21 dicembre 2017, n. 12585(n. 304) Sul ricorso numero di registro generale 13236 del 2016, proposto da:  H...
Tar Lazio, sez. III ter, 21 dicembre 2017, n. 12585

24/11/2017 - Italiana - Civile - Cassazione
Poiché un minore straniero affidato a un cittadino italiano in virtù di un provvedimento di kafalah di origine negoziale, omologato da un’autorità pubblica, rientra nella nozione di “altri familiari” di cui all’art. 3, comma 2, lett. a), d.lgs. 30/2007, non può rifiutarsi il rilascio del visto di ingresso per ricongiungimento familiare.Corte di cassazione, sez. I, 24 novembre 2017, n. 28154(n. 301) Sul ricorso 10260/2015 proposto da: Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in persona del Ministro prò tempore, domiciliato in Roma, Via dei Portoghesi n.12,...
Corte di cassazione, sez. I, 24 novembre 2017, n. 28154

2/11/2017 - Italiana - Amministrativo - TAR
Sussistono difetto d’istruttoria e conseguente violazione dell’art. 10 bis l. n. 241/90 là ove l’autorità amministrativa che ha proceduto al rigetto della richiesta di visto d’ingresso per motivi di turismo non abbia espletato un’adeguata istruttoria né trasmesso all’interessato il preavviso di rigetto previsto dalla norma in esame.(In particolare, dall’esame del provvedimento impugnato e dalla nota del Consolato emergeva che la richiesta di visto era stata respinta perché il ricorrente aveva presentato una prenotazione alberghiera e una prenotazione aerea recanti rispet...
Tar Lazio, sez. III ter, 2 novembre 2017, n. 10959

5/9/2017 - Italiana - Amministrativo - TAR
È improcedibile il ricorso avverso il decreto con il quale è rigettata la richiesta di visto per lavoro autonomo presentata dallo straniero, se è constata la nullità della procura rilasciata dallo straniero all’estero, in quanto priva di legalizzazione da parte della competente autorità consolare (nella specie i ricorrenti, nonostante il Tar, rilevata d’ufficio la nullità della procura, avesse assegnato loro un termine perentorio per la produzione di idonee procure alle liti, non avevano provveduto a depositare idonee procure).Tar Lazio, sez. III ter, 5 settembre 2017, n. 9557(n. 296...
Tar Lazio, sez. III ter, 5 settembre 2017, n. 9557

25/5/2017 - Italiana - Amministrativo - TAR
Premesso che l’interessato, allorché richiede il visto d’ingresso per turismo, deve fornire all’Amministrazione la prova delle condizioni che giustificano le finalità del soggiorno e dei presupposti dai quali si possa ragionevolmente ritenere l’interesse dello straniero a fare rientro nel Paese d’origine onde scongiurare il c.d. "rischio migratorio", il provvedimento impugnato risulta legittimo poiché giustifica il diniego di visto in relazione all’impossibilità di ritenere certa l’intenzione della ricorrente di lasciare il territorio italiano.(Nel caso di specie, il Co...
Tar Lazio, sez. III ter, 25 maggio 2017, n. 6239

5/5/2017 - Italiana - Amministrativo - TAR
Dovendo l’interessato (al visto di ingresso per motivi di studio/formazione professionale ) fornire all’Amministrazione la prova delle condizioni che giustificano le finalità del soggiorno e dei presupposti dai quali si possa ragionevolmente ritenere l’interesse dello straniero a far rientro nel Paese di origine onde scongiurare il c.d. “rischio migratorio”, è legittimo il diniego dell’Amministrazione che abbia valutato la sussistenza di tale rischio in considerazione del fatto che il cittadino cinese non conoscesse né l’italiano né l’inglese e che avesse presentato un at...
Tar Lazio, sez. III ter, 5 maggio 2017, n. 5365

3/5/2017 - Italiana - Amministrativo - TAR
L’interessato, alla richiesta del visto d’ingresso per cure mediche, deve fornire all’Amministrazione prova delle condizioni che giustificano le finalità del soggiorno e dei presupposti dai quali si possa verificare l’interesse dello straniero a fare rientro nel Paese d’origine onde scongiurare il c.d. “rischio migratorio”.È dunque legittimo il provvedimento impugnato poiché giustifica il diniego di visto con l’impossibilità di ritenere certa l’intenzione della ricorrente di lasciare il territorio italiano (nel caso di specie, l’interessata non aveva saputo spiegare per...
Tar Lazio, sez. III ter, 3 maggio 2017, n. 5159

4/4/2017 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
L’articolo 6, paragrafo 1, lettera d), della direttiva 2004/114/CE del Consiglio del 13 dicembre 2004 (relativo alle condizioni di ammissione dei cittadini di paesi terzi per motivi di studio, scambio di alunni, tirocinio non retribuito o volontariato) deve essere interpretato nel senso che le competenti autorità nazionali, quando sono adite da un cittadino di un paese terzo con una domanda di visto per motivi di studio, dispongono di un ampio margine discrezionale nel verificare se quest’ultimo rappresenti una minaccia, quand’anche potenziale, per la sicurezza pubblica.Tale disposizion...
Corte di giustizia dell’Unione europea, Grande sezione, 4 aprile 2017, n. C 544/15