Indice di recerca: Reati e processo penale - Reati in generale; reati già previsti dal T.U.L.P.S. (1994/1997)

Sono state trovate 181 decisioni - Pagina 5 di 19

1/10/2015 - Italiana - Penale - Cassazione
Ai fini della configurabilità del delitto di tratta di persone vigente all’epoca dei fatti, non è richiesto che il soggetto passivo si trovi già in schiavitù o condizione analoga, per cui il delitto in questione si ravvisa anche se una persona libera sia condotta con inganno in Italia, al fine di porla nel nostro Paese in condizione analoga alla schiavitù; il reato di tratta può essere, infatti, commesso anche con induzione mediante inganno in alternativa alla costrizione con violenza o minaccia. La novella di cui al d.lgs n. 24/2014, lungi dal modificare sostanzialmente la disciplina ...
Corte di cassazione, sez. V penale, sent. n. 39797 del 1 ottobre 2015

28/9/2015 - Italiana - Penale - Cassazione
In tema di sequestro di persona deve ritenersi rinunciabile, in nome di convinzioni religiose, una certa sfera della propria libertà personale, nonostante sia un bene costituzionalmente protetto, ma solo quando, tra l’altro, il consenso non sia viziato da violenza o minaccia (nel caso di specie, invece, il preteso consenso della figlia non risulta liberamente prestato o mantenuto, in quanto si inserisce in un contesto vessatorio, caratterizzato da reiterati comportamenti del padre volti ad esercitare una indebita pressione psicologica nei confronti della figlia, insultandola; sottraendole i...
Corte di cassazione, sez. V penale, sent. n. 39197 del 28 settembre 2015

23/9/2015 - Italiana - Penale - Cassazione
Anche in materia di violazioni doganali, l’applicazione della misura di sicurezza della libertà vigilata presuppone il previo accertamento della pericolosità sociale del condannato. Infatti, alla luce della legge n. 663/1986, è da ritenersi superato quell’orientamento giurisprudenziale secondo il quale la misura della libertà vigilata deve essere sempre disposta, a norma dell’art. 300, d.P.R. n. 43/1973, quando la pena inflitta sia superiore ad 1 anno di reclusione, per cui in tali casi il giudice non è tenuto a motivare in ordine alla pericolosità sociale del condannato (nel caso ...
Corte di cassazione, sez. III penale, sent. n. 38549 del 23 settembre 2015

14/9/2015 - Italiana - Penale - Cassazione
Non è reato il volantino elettorale che reca la scritta “basta stranieri”, con caricature di persone straniere che commettono reati. Infatti, in materia di diritto di critica politica in relazione al possibile reato di diffamazione, non può non tenersi conto del particolare clima in cui si svolgono le competizioni elettorali. In particolare, è principio consolidato in giurisprudenza quello secondo il quale il linguaggio della polemica politica può assumere toni più pungenti ed incisivi rispetto a quelli comunemente adoperati nei rapporti interpersonali tra privati. Invero, affinché s...
Corte di cassazione, sez. III penale, sent. n. 36906 del 14 settembre 2015

24/7/2015 - Italiana - Costituzionale - Corte costituzionale
Va disposta la restituzione degli atti al giudice a quo, per una nuova valutazione circa la rilevanza della q.l.c. dell’art. 275, co. 3, c.p.p., come modif. dall’art. 2, co. 1, lettere a) e a-bis), d.l. 23.2.2009, n. 11, conv., con modifiche, dall’art. 1, co. 1, della l. 23.4.2009, n. 38, nella parte in cui – nel prevedere che, quando sussistono gravi indizi di colpevolezza in ordine al delitto di cui all’art. 416, co. 6, c.p. (associazione a delinquere finalizzata alla tratta di persone), è applicata la custodia cautelare in carcere, salvo che siano acquisiti elementi dai quali ris...
Corte costituzionale, ord. n. 190 del 24 luglio 2015

16/7/2015 - Italiana - Penale - Cassazione
Il reato di riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù, di cui l’art. 600 c.p., definisce due distinte condotte: la prima consistente nell’esercitare su una persona poteri corrispondenti a quelli del diritto di proprietà; la seconda, più articolata, concerne quelle forme di assoggettamento di fatto diverse dalla disposizione in modo pieno ed esclusivo dell'altrui persona, che il legislatore ha sintetizzato, nella rubrica della norma, con il termine “servitù”. La fattispecie è integrata dalla condotta di chi, alternativamente, riduca o mantenga altri in uno stato di soggez...
Corte di cassazione, sez. V penale, sent. n. 30988 del 16 luglio 2015

18/6/2015 - Italiana - Penale - Cassazione
La circostanza aggravante della finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso è integrata quando l’azione si manifesti come consapevole esteriorizzazione, immediatamente percepibile, nel contesto in cui è maturata, avuto anche riguardo al comune sentire, di un sentimento di avversione o di discriminazione fondato sulla razza, l’origine etnica o il colore e cioè di un sentimento immediatamente percepibile come connaturato alla esclusione di condizioni di parità, non essendo comunque necessario che la condotta incriminata sia destinata o, quanto meno, pot...
Corte di cassazione, sez. V penale, sent. n. 25756 del 18 giugno 2015

28/5/2015 - Italiana - Penale - Cassazione
Ai fini della integrazione del reato di cui all’art. 726 c.p., non è sufficiente che la donna indossi un abbigliamento trasgressivo e spinto per arrecare offesa alla pubblica decenza, occorrendo invece che lo stesso accompagni all’uso di tali forme di vestiario comportamenti idonei ad offendere concretamente il bene giuridico tutelato, in modo da suscitare nell’uomo medio del tempo presente e in relazione al contesto spazio-temporale della condotta, un senso di riprovazione, disgusto o disagio (Nel caso di specie, si tratta di una cittadina moldava che esercitava il meretricio; pur se l...
Corte di cassazione, sez. III penale, sent. n. 22475 del 28 maggio 2015

15/5/2015 - Italiana - Penale - Cassazione
È condannato per sottrazione internazionale di minore il genitore che si allontana dal territorio italiano con il figlio malato, sebbene comunichi con raccomandata all’altro genitore che esercita la potestà le sue intenzioni dopo la partenza (nel caso di specie, non ricorrono le condizioni e i presupposti per lo stato di necessità, atteso che la bimba, affetta da comuni patologie respiratorie, poteva ben essere curata in Italia). Corte di cassazione, sez. VI penale, sent. n. 20315 del 15 maggio 2015 Sul ricorso proposto da: LWMJ. N. IL X 1967 avverso la sentenza n. 1250/2010 CORTE APPELLO...
Corte di cassazione, sez. VI penale, sent. n. 20315 del 15 maggio 2015

13/4/2015 - Italiana - Penale - Cassazione
Lo straniero (nel caso di specie, di nazionalità marocchina) non può invocare la subcultura come esimente se violenta la moglie incinta e lascia la famiglia senza adeguati mezzi di sopravvivenza. Infatti, in una società multietnica non è concepibile la scomposizione dell’ordinamento in altrettanti statuti individuali quante sono le etnie che la compongono, non essendo compatibile con l’unicità della tessuto sociale – e quindi con l’unicità dell’ordinamento giuridico – l’ipotesi della convivenza in un unico contesto civile di culture tra loro configgenti. Appare essenziale, ...
Corte di cassazione, sez. III, penale, sent. n. 14960 del 13 aprile 2015