Indice di recerca: Espulsione - T.U.L.P.S., art. 25 Legge 152/75, TU n. 309/90, Legge 39/90

Sono state trovate 47 decisioni - Pagina 2 di 5

8/12/2015 - Europea - Diritti fondamentali - Corte europea dei diritti dell'uomo
Non costituisce violazione dell’art. 8 CEDU (diritto al rispetto della vita privata e familiare), l’espulsione verso l’Italia, da parte delle competenti autorità svizzere, del cittadino afgano, richiedente asilo e sposato con rito religioso in Iran con una connazionale ancora minorenne. Infatti, al tempo dell’espulsione del ricorrente verso l’Italia, le autorità svizzere hanno correttamente determinato che i ricorrenti non erano da considerarsi sposati. In particolare, la Svizzera non aveva alcun obbligo di riconoscere il matrimonio dello straniero con una quattordicenne, attesa lâ...
Corte Edu, sez. III, n. 60119/12, Z.H. e R.H. c. Svizzera, sent. dell’8 dicembre 2015

22/9/2015 - Europea - Diritti fondamentali - Corte europea dei diritti dell'uomo
L’Ungheria ha violato l’art. 5, co. 1 (diritto alla libertà e alla sicurezza) CEDU, in relazione alla vicenda di alcuni cittadini somali, residenti in Ungheria, detenuti ai fini della loro espulsione verso la Serbia. Infatti, i ricorrenti hanno subito illegittimamente una proroga della loro detenzione senza la possibilità di ricevere un adeguato controllo giurisdizionale, atteso che tale detenzione non era più giustificata in base al diritto nazionale, poiché era stata presentata dai ricorrenti richiesta di asilo. In particolare, non traspare dalla motivazione delle decisioni pronuncia...
Corte europea dei diritti dell’uomo, sez. II, Nabil e altri c. Ungheria, n. 62116/12

1/9/2015 - Europea - Diritti fondamentali - Corte europea dei diritti dell'uomo
L’Italia ha violato gli artt. 3 (divieto di trattamenti disumani o degradanti), 5 (diritto alla libertà e alla sicurezza), 13 (diritto alla tutela giurisdizionale effettiva) CEDU e l’art. 4 del Protocollo n. 4 (divieto di espulsioni collettive), in relazione alla vicenda che ha visto coinvolti alcuni cittadini tunisini che, sbarcati a Lampedusa nel settembre 2011, erano stati trasferiti nel centro di Contrada Imbriacola. Qui si sono trovati in una situazione di sovraffollamento e scarse condizioni igieniche. Inoltre, è stato loro imposto il divieto di ogni contatto con l’esterno: l’i...
Corte europea dei diritti dell’uomo, sez. II, Khlaifia e altri c. Italia, n. 16483/12

22/7/2015 - Italiana - Civile - Cassazione
Il comma 2 bis dell’art. 13 TUI, in attuazione di uno dei principi cardine della direttiva 2003/86/CE, stabilisce, sia per l'ipotesi dell'ingresso irregolare che per quella della mancanza del permesso di soggiorno, un rilevante temperamento nell'applicazione automatica di tali cause espulsive costituito dalla necessità di tenere conto, nei confronti dello straniero che ha esercitato il diritto al ricongiungimento familiare o del familiare ricongiunto, anche della natura e dell'effettività dei vincoli familiari, della durata del soggiorno nonché dell'esistenza di legami familiari, cultural...
Corte di cassazione, sez. I civile, sent. n. 15362 del 22 luglio 2015

7/5/2015 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
In base alla direttiva 2004/38, relativa al diritto dei cittadini UE e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri, un cittadino di un paese terzo perde il proprio diritto di soggiorno nello Stato membro ospitante qualora la cittadina UE con il medesimo coniugata lasci detto Stato membro di cui non possieda la cittadinanza, ancorché il matrimonio, al momento della partenza, sia durato almeno tre anni – di cui almeno un anno nello Stato membro ospitante – e, successivamente alla partenza della moglie in un altro Stato membro, sia stato pro...
Conclusioni dell’avvocato generale Juliane Kokott, nella Causa C 218/14, presentate il 7 maggio 2015

26/2/2015 - Europea - Diritti fondamentali - Corte europea dei diritti dell'uomo
Non viola l’art. 3 CEDU (divieto di trattamenti inumani o degradanti), l’espulsione, da parte delle competenti autorità svedesi, del cittadino di etnia uiguri proveniente dal Kirghizistan e affetto da insufficienza renale cronica, verso il suo Paese d’origine. Infatti, la dialisi è disponibile gratuitamente presso gli ospedali pubblici in Kirghizistan ed esistono anche centri privati, dove i pazienti possono ricevere la dialisi, anche se non gratuitamente. Inoltre, il ricorrente non è riuscito a dimostrare che in caso di ritorno nel suo Paese d’origine gli verrebbero rifiutate le cu...
Corte europea dei diritti dell’uomo, sez. V, sent. del 26 febbraio 2015

26/5/2008 - Italiana - Penale - Merito
È eseguibile l’espulsione del cittadino albanese disposta ai sensi dell’art. 86 del D.P.R. n. 309/90, a seguito della sua condanna per detenzione di sostanza stupefacente a fini di spaccio. La sua riprovevole condotta morale e sociale, anche successivamente al matrimonio con una cittadina italiana e la nascita della loro figlia, conduce a far ritenere la sua estrema pericolosità sociale. Nel caso di specie, la necessità della sicurezza e dell’ordine pubblico devono ritenersi prevalenti sul diritto all’unità familiare. Infatti, nonostante sia in Italia dal 1991, l’interessato non ...
Tribunale di Sorveglianza di Bari, decreto del 26 maggio 2008

14/9/2005 - Italiana - Amministrativo - Consiglio di Stato
La pena inflitta in base al patteggiamento esclude l’applicazione di pene accessorie e di misure di sicurezza. Essendo l’espulsione dello straniero dallo Stato inclusa tra le misure di sicurezza non detentive, essa non può essere applicata non soltanto in sede penale, ma neanche in sede amministrativa attraverso un provvedimento di polizia. (rif: legge 39/90) Consiglio di Stato, Sez. VI, decisione n. 4714 del 14 settembre 2005, Pres. Giovannini, Rel. Polito. Ministero dell’Interno – R.F. Sul ricorso in appello proposto dal Ministero dell’Interno, in persona del Ministro p.t., rappre...
Consiglio di Stato, Sez. VI, decisione n. 4714 del 14 settembre 2005

19/10/2004 - Italiana - Amministrativo - Consiglio di Stato
Ai fini del rinnovo del permesso di soggiorno, ai sensi della legge n. 39 del 1990, è necessario che sussista la prova dell’effettiva esistenza di fonti lecite di sostentamento idonee ad assicurare un minimo di livello di vita dignitosa. La prova dell’esistenza e della sufficienza di tali mezzi spetta all’interessato.
Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 6749 del 19 ottobre 2004

20/12/2003 - Italiana - Civile - Cassazione
Anche il ricorso avverso il diniego di revoca del provvedimento di espulsione emanato ai sensi della legge n. 39 del 1990 deve essere soggetto al controllo del giudice ordinario nelle forme stabilite dal d.lgs. n. 286 del 1998 e succ. mod. Cass. Sez. 1, civile, sentenza n. 19580 del 20 dicembre 2003. Pres. De Musis, rel. Macioce. Ric. Dhaim, res. Prefetto di Salerno. In tema di disciplina dell'immigrazione, l'art. 2 del D.Lgs. 25 luglio 1998, n. 286 (T.U. delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero) riconosce ai cittadini extracomunit...
Cass. Sez. 1, civile, sentenza n. 19580 del 20 dicembre 2003