Indice di recerca: Espulsione - Limiti al potere di espulsione derivanti dal diritto internazionale

Sono state trovate 86 decisioni - Pagina 4 di 9

7/3/2013 - Italiana - Penale - Cassazione
Va annullata e rinviata al giudice di merito la sentenza che dichiara sussistenti le condizioni per l’estradizione del cittadino egiziano di confessione cristiano copta, il quale lamenta il pericolo di discriminazione o persecuzione religiosa una volta rimandato in patria. Infatti, proprio in relazione all’appartenenza dell'estradando a minoranza religiosa in atto oggetto di attacchi e violenze non controllate, non controllabili, o addirittura agevolate, da parte delle istituzioni o di sue articolazioni, occorre verificare se ciò possa avere un immediato, almeno seriamente verosimile, riv...
Corte di cassazione, sez. VI penale, sent. n. 10905 del 7 marzo 2013

5/2/2013 - Europea - Diritti fondamentali - Corte europea dei diritti dell'uomo
La Russia dovrà pagare 41mila euro a titolo di risarcimento ad un cittadino uzbeko per aver violato gli artt. 3 (divieto di tortura e di trattamenti disumani o degradanti), 5, parr. 1, 2 e 4 (diritto alla libertà e alla sicurezza) e 34 (ricorsi individuali), della Convenzione, in relazione alla sua estradizione verso l’Uzbekistan in quanto ricercato in quel Paese per sospetta appartenenza ad un gruppo terrorista di matrice religiosa. Secondo la Corte EDU il cittadino uzbeko sarebbe stato a rischio di trattamenti inumani o degradanti ed inoltre l’allontanamento del soggetto, in violazione...
Corte europea dei diritti dell’uomo, sez. I, sent. del 5 febbraio 2013

20/12/2012 - Europea - Diritti fondamentali - Corte europea dei diritti dell'uomo
È inammissibile il ricorso contro il Regno Unito per l’espulsione subita da un gruppo di abitanti delle isole Chago, situate in mezzo all’Oceano indiano e parte del territorio britannico dell’Oceano indiano, per far posto ad una base militare americana. Infatti, i ricorrenti hanno accettato la somma di denaro corrisposta a titolo di risarcimento del danno subito e hanno rinunciato al diritto di avanzare qualsiasi ulteriore rivendicazione davanti alle Corti del Regno Unito per determinare se l’espulsione e l’esclusione dalle loro case sia stata contraria alla legge e pregiudizievole ...
Corte europea dei diritti dell’uomo, sez. IV sent. del 20 dicembre 2012

4/12/2012 - Europea - Diritti fondamentali - Corte europea dei diritti dell'uomo
L’Italia è condannata al pagamento dei danni morali, nella misura di 15mila euro, subiti dalla straniera di etnia rom espulsa dal territorio nazionale, sussistendo una violazione dell’art. 8 CEDU (diritto alla vita privata e familiare). Infatti la Corte ha ravvisato violazione del diritto della ricorrente alla vita privata e familiare a causa del provvedimento di espulsione, verso la Bosnia Erzegovina, emesso nei suoi confronti dalle competenti autorità italiane, nonostante ella risiedesse in Italia da diversi anni con i figli e il marito. È indirizzo costante della giurisprudenza della...
Corte europea del diritti dell’uomo, sez. II, sent. del 4 dicembre 2012

15/11/2012 - Europea - Diritti fondamentali - Corte europea dei diritti dell'uomo
Una condanna per stupefacenti (kg. 2,5 di cocaina) può giustificare l’espulsione dalla Svizzera della straniera coniugata con cittadino naturalizzato svizzero, e madre di minore pure con doppia cittadinanza ivoriese e svizzera, senza con ciò violare l’art. 8 della Convenzione EDU (tutela della vita privata e familiare), quando la straniera sia ritenuta un pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza dello Stato, a causa della condanna, non risulti adeguatamente integrata in Svizzera e non emergano concrete difficoltà di ritorno nel Paese di origine, dove peraltro vivono due figli avu...
Corte europea dei diritti dell’uomo, sez. II, sent. del 15 novembre 2012

15/5/2012 - Europea - Diritti fondamentali - Corte europea dei diritti dell'uomo
L’espulsione di una famiglia iraniana in Iran comporta violazione dell’art. 3 CEDU in quanto i componenti di detta famiglia rischiano di essere sottoposti a trattamenti inumani o, comunque, degradanti una volta giunti in quel Paese. Ciò è dovuto dal fatto che i ricorrenti hanno svolto in Svezia attività politica, inclusa la denuncia di violazioni ai diritti umani, specialmente nei confronti dell’etnica curda, ad opera delle autorità del loro Paese d’origine. Corte europea dei diritti dell’uomo, sez. V, sent. del 15 maggio 2012 In the case of S.F. and Others v. Sweden, The Europea...
Corte europea dei diritti dell’uomo, sez. V, sent. del 15 maggio 2012

7/5/2012 - Italiana - Amministrativo - TAR
Va annullato per difetto di istruttoria (e per carenza di motivazione) il provvedimento del Ministero dell'Interno con il quale si dispone il trasferimento del ricorrente in Grecia, quale Stato competente a decidere sulla domanda di asilo politico. Infatti, l’adeguamento normativo alle direttive comunitarie da parte dello Stato greco non comporta automaticamente la cessazione dei gravi problemi che incontrano in Grecia i richiedenti asilo, attestati da organismi internazionali quali l’Alto Commissario Onu per i Rifugiati. In realtà risulta che le attuali disposizioni legislative e le pras...
Tar Lazio, sez. II-quater, sent. n. 4106 del 7 maggio 2012

20/4/2012 - Italiana - Civile - Cassazione
Con la applicazione – immediata e puntuale – della c.d. “direttiva rimpatri”, la norma (art. 14 c. 5 bis) autorizzante l’intimazione di allontanamento entro cinque giorni, originariamente valida, è divenuta inapplicabile, tanto nei suoi effetti cogenti sullo straniero quanto per quelli autorizzatori di misura consequenziale, perché in contrasto con le previsioni della direttiva stessa (art. 7 c. 1) ed è pertanto dal giudice nazionale immediatamente disapplicabile. Di conseguenza, se viene meno per effetto della disapplicazione l’intimazione espulsiva, viene a cadere l’unico ti...
Corte di cassazione, sez. VI civile, ord. n. 6312 del 20 aprile 2012

27/3/2012 - Europea - Diritti fondamentali - Corte europea dei diritti dell'uomo
È contraria all’art. 3 della CEDU la decisione dell’Italia di espellere il ricorrente, cittadino tunisino (condannato in Italia per terrorismo internazionale), verso il suo Paese d’origine. La violazione dell’art. 3 della CEDU è dovuta al fatto che in Tunisia egli rischia di essere sottoposto a tortura e maltrattamenti, come certificano diverse organizzazioni internazionali. Inoltre il mancato rispetto, da parte dell’Italia, del provvedimento provvisorio (di natura cautelare) adottato dalla Corte EDU ai sensi dell’art. 39 del regolamento - che mirava a mantenere lo status quo in ...
Corte europea dei diritti dell’uomo, sez. XII, sent. del 27 marzo 2012

23/2/2012 - Europea - Diritti fondamentali - Corte europea dei diritti dell'uomo
Lo Stato italiano è condannato al risarcimento del danno patito da immigrati somali ed eritrei per i respingimenti degli stessi effettuati verso la Libia senza esaminare i singoli casi. In tal modo essi sono stati privati della possibilità di ottenere una valutazione individuale delle loro situazioni al fine di beneficiare della protezione accordata dal diritto internazionale e comunitario ai rifugiati, in violazione dell’art. 13 CEDU. Inoltre essi sono stati esposti al rischio di maltrattamenti in Libia e al rimpatrio in Somalia ed Eritrea, in violazione dell’art. 3 della CEDU che proib...
Corte europea dei diritti dell’uomo, Grande sezione, 23 febbraio 2012, Hirsi Jamaa e altri c. Italia