20/1/2017 - Italiana - Civile - Merito
Sussiste il diritto a godere del congedo di maternità ex art. 26 d.lgs. 151/2001, u.c. (che prevede che nel caso di affidamento di minore il congedo possa essere fruito entro cinque mesi dall’affidamento per un periodo massimo di tre mesi) dell’affidatario per Kafala. La Kafala è il tipico atto di affidamento di diritto islamico ed è efficace nel nostro ordinamento ai sensi dell’art. 65 l. 218/1995 a norma del quale “hanno effetto in Italia i provvedimenti stranieri relativi alla capacità delle persone nonché all’esistenza di rapporti familiari o di diritto della personalità qu...
Tribunale di Bergamo, sez. lavoro, 20 gennaio 2017
19/1/2017 - Italiana - Civile - Cassazione
Ai fini del riparto della giurisdizione e dell’individuazione della legge applicabile, i provvedimenti in materia di minori devono essere valutati in relazione alla funzione svolta. Ne deriva che quelli che, pur incidendo sulla potestà dei genitori, perseguono una finalità di protezione del minore, rientrano nel campo di applicazione dell’art. 42 della legge n. 218 del 1995, il quale rinvia alla Convenzione dell’Aja del 5 ottobre 1961 e, nel caso di minore con doppia cittadinanza, non può applicarsi l’art. 4 della Convenzione, che stabilisce la prevalenza delle misure adottate dal g...
Corte di cassazione, sez. unite, 19 gennaio 2017, n. 1310
12/1/2017 - Italiana - Civile - Cassazione
Secondo quanto stabilito dal d.lgs. n. 142 del 2015 il minore straniero non accompagnato che sbarca illegalmente in Italia riceve le misure di prima accoglienza e per esercitare i suoi diritti nel nostro paese ha bisogno, nel più breve tempo possibile, di una rappresentanza legale da realizzarsi mediante l’apertura della tutela e la nomina di un tutore da parte del giudice tutelare del luogo dove si colloca la struttura di accoglienza, a ciò istituzionalmente demandato in presenza di minori che si trovino nella medesima o analoga condizione, del tutto diversa da quella qualificabile come â...
Corte di cassazione, sez. VI, 12 gennaio 2017 n. 685
10/1/2017 - Europea - Diritti fondamentali - Corte europea dei diritti dell'uomo
L’integrazione sociale degli alunni, intesa anche come adeguamento agli usi ed ai costumi locali, indipendentemente dalle loro origini, cultura e religione, perseguibile col rispetto del dovere di scolarizzazione, è un diritto fondamentale ed un interesse pubblico prevalente sulle opposte convinzioni religiose e filosofiche dei loro genitori. L’obbligo di frequentare corsi di nuoto misti all’interno delle strutture scolastiche pubbliche è conforme all’articolo 9 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo che assicura il diritto alla liberà di religione. Il credo religioso dei...
Corte europea dei diritti dell’uomo, sezione III, Osmanoglu et Kocabas c. Suisse, 10 gennaio 2017
30/12/2016 - Italiana - Civile - Cassazione
Là ove non siano in discussione il legale soggiorno del minore nel territorio italiano e il requisito sanitario, il diritto all’indennità di frequenza a favore del cittadino extracomunitario di cui all’art. 1 della legge 11 ottobre 1990, n. 289 prescinde dal fatto che l’interessato sia titolare della carta di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo, in quanto il contesto in cui si iscrive tale indennità è costellato di finalità sodali che coinvolgono beni e valori, tutti di primario risalto nel quadro dei diritti fondamentali della persona (tutela della infanzia e della salut...
Corte di cassazione, 30 dicembre 2016, n. 27557
28/12/2016 - Italiana - Civile - Cassazione
In assenza di una situazione di continuativo accudimento e costante cura dei minori non può concedersi al genitore l’autorizzazione, ex articolo 31, d.lgs. n. 268 del 1998, a permanere in Italia per evitare ai figli stessi i gravi danni derivanti dalla separazione dai genitori, non sussistendo una situazione capace – se interrotta – di provocare eventi traumatici e non prevedibili che trascendano il normale disagio del minore causato dal rimpatrio di un familiare.Corte di cassazione, ord. 28 dicembre 2016, n. 27272 (n. 285) Sul ricorso proposto da: (OMISSIS); – ricorrente – nei conf...
Corte di cassazione, ord. 28 dicembre 2016, n. 27272
21/12/2016 - Italiana - Costituzionale - Corte costituzionale
La previsione dell’inderogabile prevalenza del cognome paterno sacrifica il diritto all’identità del minore, negandogli la possibilità di essere identificato, sin dalla nascita, anche con il cognome materno. Il criterio della prevalenza del cognome paterno, e la conseguente disparità di trattamento dei coniugi, non trovano per altro alcuna giustificazione né nell’art. 3 Cost., né nella finalità di salvaguardia dell’unità familiare, di cui all’art. 29, secondo comma, Cost., considerato che è proprio l’eguaglianza che garantisce quella unità e, viceversa, è la diseguaglianz...
Corte costituzionale, 21 dicembre 2016, n. 286
5/12/2016 - Italiana - Civile - Merito
Poiché il pieno e lungo radicamento dei minori stranieri, in età adolescenziale, nella realtà cittadina costituisce un elemento fondamentale del loro positivo sviluppo psicofisico, là ove lo sradicamento dal territorio comporterebbe per contro un danno al percorso scolastico in corso (e il rientro nel paese d’origine causerebbe la necessità di adeguarsi a programmi di studio differenti, condotti nella lingua nazionale), sussistono, ai sensi dell’art. 31, comma 3, l. n. 286/98, i gravi motivi connessi allo sviluppo psicofisico dei minori, idonei a fondare l’autorizzazione ai genitori...
Tribunale per i minorenni di Genova, 5 dicembre 2016
4/11/2016 - Italiana - Civile - Merito
La temporanea autorizzazione alla permanenza in Italia del familiare del minore, prevista dall’art. 31 del d.lgs. 286/1998 in presenza di gravi motivi connessi al suo sviluppo psico-fisico, non richiede necessariamente l’esistenza di situazioni di emergenza o di circostanze eccezionali strettamente collegate alla salute, potendo comprendere qualsiasi danno effettivo, concreto, percepibile ed obiettivamente grave che, in considerazione dell’età o delle condizioni di salute ricollegabili al complessivo equilibrio psico-fisico del minore, deriva o deriverà certamente allo stesso dall’al...
Corte d’appello di Napoli, sez. persona, famiglia e minorenni, decreto 4 novembre 2016
18/10/2016 - Italiana - Civile - Merito
Avendo il provvedimento sul rinnovo del permesso di soggiorno per motivi differenti da quelli di famiglia carattere discrezionale e non vincolate e per tal ragione sussistendo in capo allo straniero non un diritto ma un interesse legittimo, l’annullamento del decreto con cui il Questore nega la conversione del permesso di soggiorno per integrazione di minore in permesso di soggiorno per lavoro subordinato è materia di competenza del giudice amministrativo e non di quello ordinario. Tribunale di Mantova 18 ottobre 2016 (n. 276) Il Giudice, sciogliendo la riserva di cui al verbale d’udienza...
Tribunale di Mantova, 18 ottobre 2016