Indice di recerca: Unione europea - Libera circolazione delle persone, protezione internazionale, immigrazione

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26/10/2006 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia delle CE
L’Italia è condannata alle spese per aver discriminato, a motivo della cittadinanza, lavoratori di altri Stati membri dipendenti nel settore pubblico italiano, non avendo riconosciuto loro l’esperienza professionale e l’anzianità maturate in impieghi analoghi negli Stati membri di origine qualora in questi ultimi l’accesso al pubblico impiego non avvenga per concorso pubblico. Corte di Giustizia delle Comunità europee, Sez. II, Sentenza del 26 ottobre 2006, nella causa C-371/04 avente ad oggetto un ricorso per inadempimento ai sensi dell’art. 226 CE. Commissione delle Comunità eu...
Corte di Giustizia delle Comunità europee, Sez. II, Sentenza del 26 ottobre 2006

21/9/2006 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia delle CE
È incompatibile con il principio della libera prestazione di servizi garantito dall’art. 49 CE la normativa austriaca che limita il distacco di cittadini di paesi terzi da parte di imprese aventi la propria sede in un altro Stato membro. Violano infatti il principio di proporzionalità le disposizioni che subordinano il distacco al conseguimento, a seguito di una procedura di autorizzazione, dell’”attestazione di distacco europeo” e che prevedono l’impossibilità della regolarizzazione di quei cittadini di paesi terzi distaccati entrati in Austria senza aver precedentemente richiest...
Corte di Giustizia delle Comunità europee, Sez. I, Sentenza del 21 settembre 2006

19/9/2006 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia delle CE
Ai sensi della direttiva 98/5/CE, l’avvocato che ha conseguito l’abilitazione in uno Stato membro può esercitare la professione in qualsiasi altro Stato membro chiedendo l’iscrizione all’autorità competente dello Stato ospitante, previa presentazione dell’attestazione della sua iscrizione presso la corrispondente autorità competente dello Stato membro di origine. È quindi contrario agli scopi della direttiva l’ulteriore requisito richiesto dall’Ordine degli Avvocati di Lussemburgo dell’accertamento della conoscenza della lingua francese. Gli Stati membri, inoltre, devono ga...
Corte di Giustizia delle Comunità europee, Grande Sezione, Sentenza del 19 settembre 2006

12/9/2006 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia delle CE
È infondato il ricorso promosso dal Regno di Spagna e teso a dimostrare la violazione da parte del Regno Unito degli artt. 189 CE, 190 CE, 17 CE e 19 CE, per aver adottato nel 2003 una legislazione contenente l’estensione del diritto di voto attivo e passivo alle elezioni del Parlamento europeo a quei cittadini di Gibilterra che siano in possesso di condizioni che indichino un legame specifico con il territorio per il quale le elezioni sono organizzate. Lo Stato convenuto era tenuto ad adottare la legislazione per cui è causa per conformarsi alla sentenza del 1999 della Corte europea dei D...
Corte di Giustizia delle Comunità europee, Grande Sezione, Sentenza del 12 settembre 2006

18/7/2006 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia delle CE
L’Italia è condannata alle spese per non essersi conformata, alla data di scadenza (30 aprile 2003) indicata nel parere motivato della Commissione, alla precedente sentenza del 26 giugno 2001 resa tra le parti in cui l’Italia era stata condannata per aver violato l’art. 39 CE non avendo riconosciuto agli ex lettori di lingua straniera, poi divenuti collaboratori ed esperti linguistici, nel passaggio dal contratto a tempo determinato a quello a tempo indeterminato, i diritti relativi all’aumento di retribuzione, anzianità e versamenti retributivi, riconosciuti invece ai cittadini ital...
Corte di Giustizia delle Comunità europee, Grande Sezione, Sentenza del 18 luglio 2006

18/7/2006 - Italiana - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia delle CE
Il requisito della residenza effettiva in Belgio ai fini della concessione di un’indennità di disoccupazione, se pure riferita ad un cittadino belga di età superiore ai 50 anni e per tale motivo dispensato dall’obbligo dell’iscrizione come richiedente lavoro, e trasferitosi in Francia successivamente all’ottenimento del beneficio, non contrasta con l’art. 18 CE che garantisce ad ogni cittadino comunitario di circolare e soggiornare liberamente negli altri Stati membri. Tale limitazione è giustificata e proporzionata allo scopo di controllare l’effettiva sussistenza e permanenza ...
Corte di Giustizia delle Comunità europee, Grande Sezione, Sentenza del 18 luglio 2006

27/4/2006 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia delle CE
Non è conforme al diritto comunitario il modo in cui la Germania ha recepito nel proprio ordinamento la direttiva relativa alle limitazioni alla libertà di circolazione e soggiorno nell’Unione europea dei cittadini di altri Stati membri. La relativa normativa interna, infatti, non è sufficientemente chiara nell’affermare che un provvedimento di espulsione nei confronti di un cittadino comunitario può essere giustificato solo in caso di minaccia effettiva ed abbastanza grave per uno degli interessi fondamentali della collettività; dalla lettera della norma sembra infatti che tale previ...
Corte di Giustizia delle Comunità europee, Sez. I, Sentenza del 27 aprile 2006

30/3/2006 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia delle CE
È conforme al diritto comunitario il rifiuto da parte del Ministero del Lavoro e dell’occupazione lussemburghese di concedere un permesso di lavoro al cittadino di un paese terzo coniugato con una cittadina lussemburghese. Egli infatti non gode del diritto di accedere ad un’attività subordinata sul territorio lussemburghese come conseguenza del diritto alla libera circolazione dei lavoratori esercitato dalla moglie che in Belgio aveva seguito un corso di formazione e svolto un tirocinio. Infatti, ai fini dell’applicazione dell’art. 11 del regolamento (CEE) n. 1612, relativo alla libe...
Corte di Giustizia delle Comunità europee, Sez. I, Sentenza del 30 marzo 2006

23/3/2006 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia delle CE
Non può essere allontanata dal territorio belga una cittadina portoghese con la sola motivazione della mancanza delle risorse sufficienti a mantenere sé stessa e sua figlia, sì da non essere un peso per la finanza pubblica, senza ritenere sufficiente la dichiarazione di impegno fatta dal compagno dell’interessata, cittadino belga. La Corte ritiene contrastante con il diritto di libera circolazione dei cittadini dell’UE, garantito dall’art. 18 CE e dalla direttiva 634/1990, la prassi belga di richiedere che il cittadino dell’UE disponga di risorse personali per il proprio sostentamen...
Corte di Giustizia delle Comunità europee, Grande Sezione, Sentenza del 23 marzo 2006

23/3/2006 - Italiana - Amministrativo - TAR
È illegittimo il provvedimento con il quale un cittadino tedesco è stato respinto a seguito di un controllo al valico del Brennero e nel quale non è rintracciabile alcuna motivazione, se non un generico riferimento al ripristino dei controlli di frontiera in occasione del meeting del Social Forum europeo che in quei giorni si stava svolgendo a Firenze. Il provvedimento impugnato si pone in contrasto con la Convenzione di Schengen e con la normativa interna di attuazione, che disciplinano la libertà di circolazione e soggiorno dei cittadini dell’Unione europea. Possono porsi dei limiti a ...
TRGA Trentino Alto Adige, Sez. Bolzano, Sent. n. 118 del 23 marzo 2006