Indice di recerca: Unione europea - Libera circolazione delle persone, protezione internazionale, immigrazione

Sono state trovate 441 decisioni - Pagina 35 di 45

17/12/2009 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia delle CE
La normativa nazionale italiana che permette l’esercizio della professione di docente universitario solo ai soggetti che siano inseriti nella lista, tenuta dal Ministero, dei possessori dell’idoneità scientifica nazionale, non fa di questa una professione regolamentata, poiché per l’accesso alla detta selezione non è necessario il possesso di un titolo di studio predeterminato, né di una particolare qualifica professionale. Non essendo applicabile il D.Lgs. 206/2007, con il quale l’Italia ha dato attuazione alla direttiva 2005/36/CE relativa al riconoscimento delle qualifiche profe...
Corte di Giustizia delle Comunità Europee, Sez. VIII, Sentenza del 17 dicembre 2009

10/12/2009 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia delle CE
Non viola il diritto alla libera circolazione dei lavoratori nell’UE, di cui all’art. 39 TCE, il rifiuto, da parte delle autorità tedesche, dell’ammissione diretta del cittadino polacco ad un tirocinio preparatorio alle professioni legali, senza sostenere le prove previste a tale scopo, sulla base della richiesta equipollenza della formazione conseguita nel paese di origine. Gli Stati membri sono liberi di giudicare la formazione conseguita in un altro Stato membro di livello inferiore a quello richiesto sul suo territorio, dal momento che le conoscenze da prendere come elemento di rife...
Corte di Giustizia delle Comunità Europee, Sez. III, Sentenza del 10 dicembre 2009

26/11/2009 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia delle CE
La cittadina austriaca divorziata che si trasferisca in Grecia con la figlia minore conserva il diritto di percepire per la minore le prestazioni familiari dall’Austria se il suo ex coniuge è ivi residente e se la figlia è riconosciuta come componente il nucleo familiare di quest’ultimo in quanto obbligato a versarle un assegno di mantenimento. Tuttavia, in virtù del principio del divieto di cumulo, la cittadina comunitaria che ha esercitato il diritto alla libera circolazione perde il citato diritto se nel nuovo Stato membro di residenza esercita un’attività lavorativa; in tal caso,...
Corte di Giustizia delle Comunità europee, Sez. II, Sentenza del 26 novembre 2009

16/7/2009 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia delle CE
Qualora i coniugi possiedano la cittadinanza di due stessi Stati membri, l’art. 3, n. 1, lett. b), del regolamento n. 2201/2003, relativo alla competenza, al riconoscimento e all’esecuzione delle decisioni in materia matrimoniale e in materia di responsabilità genitoriale, consente agli stessi di adire a loro scelta il giudice dell’uno o dell’altro Stato membro. Infatti, il tentativo di stabilire una “cittadinanza prevalente” si pone in contrasto con il diritto alla libera circolazione. Ne consegue che il giudice dello Stato membro adito non deve considerare i coniugi che possiedo...
Corte di Giustizia delle Comunità Europee, Sez. III, Sentenza del 16 luglio 2009

7/7/2009 - Italiana - Amministrativo - Consiglio di Stato
È illegittimo il provvedimento di diniego del riconoscimento del titolo di “Doctor of Dental Surgery”, conseguito presso un istituto stabilito in Francia, ma che costituisce sezione distaccata di un istituto avente sede in uno Stato non comunitario, nella specie gli U.S.A.. La direttiva 78/687/CEE, vigente all’epoca dei fatti in materia di mutuo riconoscimento di diplomi e titoli di studio tra gli Stati membri della Comunità, deve essere interpretata nel senso che i diplomi rilasciati dagli altri Stati membri vanno identificati con i diplomi aventi validità ai sensi della normativa in...
Consiglio di Stato, Sez. IV, Decisione n. 4349 del 7 luglio 2009

6/7/2009 - Italiana - Civile - Merito
È illegittimo il provvedimento di allontanamento del cittadino comunitario giudicato compromettere la sicurezza pubblica e la sicura e civile convivenza a motivo delle due denunce riportate per contrabbando di tabacchi e porto abusivo di armi, della condanna per oltraggio a pubblico ufficiale e lesioni, unitamente al mancato svolgimento di un’attività lavorativa. Ai sensi del D.Lgs. n. 30/2007, queste circostanze non permettono di formulare una valutazione di pericolosità sociale del ricorrente, tale da rendere incompatibile l’ulteriore permanenza del stesso sul territorio nazionale con...
Tribunale di Torino, Decreto del 6 luglio 2009

14/5/2009 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia delle CE
Il Regno di Spagna è venuto meno ai suoi obblighi derivanti dall’appartenenza all’UE per non aver recepito nel termine imposto la direttiva 2004/81/CE, relativa al titolo di soggiorno rilasciato ai cittadini di paesi terzi vittime di tratta di esseri umani o coinvolti in un'azione di favoreggiamento dell'immigrazione illegale che cooperano con le autorità competenti. Non può essere considerata una causa di forza maggiore la circostanza che, nel periodo considerato, in Spagna si sono tenute le elezioni generali ed anche una riorganizzazione ed una nuova ripartizione delle competenze dei ...
Corte di Giustizia della Comunità Europea, Sez. VI, Sentenza del 14 maggio 2009

14/5/2009 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia delle CE
Il Regno di Svezia è venuto meno agli obblighi incombenti dalla sua appartenenza all’UE non avendo adottato, nel termine imposto, la normativa interna atta a recepire la direttiva 2004/83/CE, recante norme minime sull'attribuzione, a cittadini di Paesi terzi o apolidi, della qualifica di rifugiato o di persona altrimenti bisognosa di protezione internazionale, nonché norme minime sul contenuto della protezione riconosciuta. Corte di Giustizia delle Comunità Europee, Sez. VI, Sentenza del 14 maggio 2009. Commissione – Regno di Svezia. Traduzione a cura di Tiziana Palumbo. Nel caso C-322/...
Corte di Giustizia delle Comunità Europee, Sez. VI, Sentenza del 14 maggio 2009

14/4/2009 - Europea - Civile - Merito
È disposta la rettifica dei registri degli atti di nascita in cui la figlia di genitori italiani residenti in Francia è stata registrata col nome di Andrea, nome che la consuetudine e la cultura italiane associano tutt’oggi a soggetto di sesso maschile. I genitori hanno la facoltà di scegliere un nome femminile da anteporre a quello attribuito. In mancanza, la rettifica avverrà anteponendo il nome Giulia, scelto dal Tribunale in quanto terzo nome di donna più diffuso in Italia. Tribunale di Catanzaro, Ufficio della Volontaria Giurisdizione, Decreto del 14 aprile 2009. 1. La fattispecie ...
Tribunale di Catanzaro, Ufficio della Volontaria Giurisdizione, Decreto del 14 aprile 2009

2/4/2009 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia delle CE
I provvedimenti di presa in carico urgente di minori in stato di abbandono e di collocazione degli stessi in un istituto di accoglienza devono essere adottati dallo Stato membro in cui i minori hanno la residenza abituale. A tal fine, per stabilire quale sia il giudice competente, oltre alla presenza fisica del minore in uno Stato membro, si devono considerare altri fattori idonei a dimostrare che tale presenza non è in alcun modo temporanea o occasionale e che la residenza del minore denota una certa integrazione in un ambiente sociale e familiare. Nel caso di specie, l’intenzione dei geni...
Corte di Giustizia delle Comunità europee, Sez. III, Sentenza del 2 aprile 2009