Corte dei conti. Inaugurazione dell’anno giudiziario 2019. Relazione sull’attività.

Roma, 15 febbraio 2019

- Parte estratta -


 

Capitolo VI - CONTROLLO SULLA GESTIONE DELLE AMMINISTRAZIONI DELLO STATO


Le deliberazioni approvate nel corso del 2018: quadro d’insieme

Nel corso del 2018 sono state depositate n. 25 deliberazioni, di cui 16 relative ad indagini in settori rilevanti dell’attività amministrativa che hanno consentito una conoscenza approfondita degli andamenti operativi e del relativo stato di attuazione, prospettando le misure di autocorrezione necessarie a rimuovere le disfunzioni e le criticità rilevate.

Per una è stato deciso il deferimento alle Sezioni riunite in sede di controllo, emergendo profili di particolare rilevanza riguardanti gli ambiti di esercizio dell’attività di controllo. Specifiche relazioni hanno riguardato la programmazione annuale e triennale, le “linee guida” che regolano l’attività della Sezione, gli esiti dell’attività di controllo riferiti all’anno 2016; cinque deliberazioni hanno riguardato misure consequenziali su tematiche deliberate in precedenza. Si offre, qui di seguito, distintamente per ambiti di intervento delle politiche pubbliche, una sintetica rassegna degli aspetti di maggior interesse.


Funzionamento dello Stato e cooperazione internazionale

Rientra in tale ambito l’indagine su “La prima accoglienza degli immigrati: la gestione del Fondo Nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo (2013-2016)” (deliberazione n. 3/2018/G). In ordine alla gestione di questo Fondo, nel 2016 gli impegni finanziari relativi alle spese per la prima accoglienza, sono stati pari a 1,7 miliardi, di cui: 1,29 miliardi per la prima accoglienza, 266 milioni per la seconda accoglienza e 111,5 milioni per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati.

Anche l'Unione europea ha contribuito a sostenere le politiche di accoglienza tramite le erogazioni effettuate, nel 2016, dall'agenzia “Frontex” per 8,1 milioni e dal Fondo asilo, migrazione ed integrazione (Fami) per 38,7 milioni; tali risorse hanno rappresentato soltanto il 2,7 per cento rispetto al totale gravante sul bilancio dello Stato.

A ciò deve aggiungersi che il costo delle mancate ricollocazioni di migranti dal Paese di approdo (Italia) agli altri Paesi europei, alla data del 15 ottobre 2017, ammontava a non meno di 762,5 milioni.

Con il fenomeno dell’immigrazione dai Paesi extra Ue nell’ultimo quadriennio, il Ministero dell’interno è stato impegnato a gestire quasi la metà (297.646) di tutte le richieste di asilo presentate negli ultimi venticinque anni (complessivamente, dal 1990 ad oggi sono state presentate 641.320 domande).

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Lavoro, salute e protezione sociale

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Circa “La gestione dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (2014-2016)” (deliberazione n. 2/2018), istituita ai sensi della l. 12 luglio 2011, n. 112, al fine di assicurare la piena attuazione e la tutela dei diritti e degli interessi delle persone minori di età, in conformità a quanto previsto dalle convenzioni internazionali ed in particolare da quelle di New York e di Strasburgo, oltre che dalle norme costituzionali, si è evidenziato che l’azione dell’Autorità si muove principalmente sui binari della moral suasion ed opera con strumenti definibili di soft law, non essendo dotata di poteri interdittivi e/o sanzionatori.

Le sue competenze istituzionali sono state di recente ampliate dalla l. 7 aprile 2017, n. 47, concernente “Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati” e con l’occasione sono stati formalmente riconosciuti poteri sostitutivi nei confronti delle Regioni inadempienti agli obblighi in materia di selezione e formazione dei tutori volontari. Ulteriori funzioni sono state affidate dalla l. 29 maggio 2017, n. 71, recante “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del cyberbullismo”. L’indagine ha inteso verificare in che misura l’Autorità, nel triennio considerato, abbia esercitato le sue molteplici competenze istituzionali con le scarse risorse umane e strumentali a disposizione. A quest’ultimo riguardo, è stata sottolineata la mancanza di un coordinamento, sebbene, in sede di Conferenza nazionale di garanzia, sia stata condotta un’attività tesa all’individuazione di linee guida da applicare uniformemente su tutto il territorio nazionale nei settori delle segnalazioni e della formazione dei tutori volontari.

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